L’Ortles, il ghiacciaio più alto dell’Alto Adige e delle Alpi Orientali si sta sciogliendo. E’ il risultato di una ricerca durata due anni e condotta da geologi, climatologi, medici, tecnici e ricercatori di oltre 20 istituti diversi, provenienti da tutto il mondo. E il fenomeno non è isolato in Italia. Lo spiega Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana.
L’Ortles si sta sciogliendo. E non è il solo. Nell’estate di un anno fa era caduta la croce sulla vetta. Ma adesso la situazione è peggiorata. I dati assolutamente non confortanti su quello che è il ghiacciaio più alto dell’Alto Adige e delle Alpi Orientali sono stati presentati a Bolzano, e sono il risultato di due anni di studi da parte di geologi, climatologi, medici, tecnici e ricercatori di oltre 20 istituti diversi, provenienti da tutto il mondo, che nel 2011 hanno partecipato insieme a una spedizione scientifica sull’Ortles per raccogliere informazioni e studiare il ghiaccio, il clima e l’alta quota. La situazione è preoccupante, perché nonostante la calotta sommitale dell’Ortles sia ancora interessata da un accumulo nevoso decisamente positivo, l’intenso riscaldamento atmosferico osservato anche alle quote più elevate durante gli ultimi 30 anni sta modificando progressivamente le caratteristiche interne del ghiacciaio. E non basta. L’estate 2013 è stata decisamente negativa, ci spiega Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, dirige la rivista Nimbus e si occupa di ricerca sulla storia del clima e dei ghiacciai delle Alpi. Nel 2011 per Chiarelettere ha scritto Prepariamoci a vivere un mondo con meno risorse di cui è stata fatta una nuova edizione nel 2013.
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