Lidia Peveri spiega che, dopo la morte del marito, avvenuta nel gennaio 2010, «mio nipote Geronimo (La Russa n.d.r.) si volle interessare della mia situazione economica» e «con varie argomentazioni insistette affinché aprissi un conto presso la sua banca di fiducia e vi depositassi parte del denaro». Giunti all’agenzia Unicredit di piazza San Babila, a Milano, «pochi minuti prima della chiusura, mi furono posti innanzi molti fogli che venni invitata a firmare subito, data la imminente chiusura, e che quindi non feci in tempo a leggere. Li firmai fidandomi di mio nipote, nella certezza di solo depositare i miei denari», continua la memoria.