di Angelo Gerosa. Molti commenti a caldo del voto tedesco sottolineano quanto la Germania sarebbe ora politicamente più simile al resto d’Europa, Italia compresa.
Francamente fatico a seguire questa tesi in quanto , almeno per quanto attiene il confronto con il nostro paese, a me pare esattamente il contrario.
in Germania la destra moderata rasenta la maggioranza assoluta (democristiani della CDU 34,7% + liberali della FDP 11,3%). In Italia è praticamente estinta, con Forza Italia sotto il 15% e Alfano fermo al 2%.
In Germania l’estrema destra, pur conquistando il 12,7%, è completamente isolata. Da noi Lega Nord e Fratelli d’Italia, pur avendo un bacino elettorale altrettanto importante e predicando le medesime farneticanti ricette xenofobe, sono organiche allo schieramento di centro-destra.
In Germania la SPD è letteralmente fuori gioco rispetto al governo del paese. In Italia il PD è considerato il partito da battere.
In Germania l’antipartito Partito Pirata, che pure aveva conquistato seggi a Berlino, in parecchi Land ed in Europarlamento, è defunto. Il Italia il M5S continua a tenere banco.
In Germania la Linke propone il governo delle sinistre e sfiora il risultato a due cifre (9,7%) emarginando ogni tentazione settaria (il partito comunista tedesco racimola un impietoso 0,03%). In Italia la soglia di sbarramento del 3% occupa e preoccupa l’azione della sinistra.
In Germania i verdi con il 9,4% sono una componente importante dello schieramento progressista. In Italia dei verdi si è persa anche la memoria.
Sicuramente i problemi sono simili, a partire dal progressivo aumento della diseguaglianza sociale, che colpisce anche una nazione fortemente sindacalizzata come quella tedesca, dando spazio a chi fomenta la lotta tra poveri. Ma le ricette politiche paiono fortemente differenti, al punto da comportare risultati elettorali per certi versi opposti.