Genova: alluvionata di nuovo.

11soc1f01-alluvione-bisagno-genova-25f21b8.jpg 11 ottobre 2014

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11 ottobre 2014

La Superba alluvionata. Di nuovo.
di Ivano Anfosso, 10.10.2014

Genova. Come tre anni fa, il capoluogo ligure è sotto l’acqua. Esonda il Bisagno, una vittima.

Bisa­gno, Fer­reg­giano, Tor­bella, Sturla, Scri­via. Sono i tor­renti eson­dati a Genova a seguito di una nuova allu­vione di cui è stato vit­tima il capo­luogo ligure. Dopo la piog­gia caduta nella notte tra gio­vedì e venerdì (men­tre scri­viamo piove ancora), Genova si è sve­gliata nuo­va­mente allu­vio­nata. Ad ora c’è un morto, un uomo di 57 anni tra­volto dall’acqua nella cen­trale via Canevari.

Per «la Superba» si tratta di deja vu: strade che diven­tano fiumi, acqua che tra­sporta via auto, rifiuti, tutto quanto trova sul suo cam­mino. Fango, alla­ga­menti. Le cause sono tante e nel momento dell’emergenza non appa­iono nean­che così impor­tanti. Ma que­sta volta, dopo solo tre anni, Genova si rim­bocca le mani­che in modo rab­bioso. Gli «angeli del fango», diven­tati il sim­bolo della volontà geno­vese a ripren­dersi dalla tra­ge­dia del 2011 (6 vit­time), sono di nuovo lì, pronti a spa­lare fango e mace­rie (su Face­book almeno due gruppi stanno prov­ve­dendo a orga­niz­zare squa­dre e tempistiche).

La sen­sa­zione che hanno pro­vato i geno­vesi, fin da quando si è evi­den­ziato il rischio di una nuova allu­vione, è stato di abban­dono totale da parte delle isti­tu­zioni: basta guar­dare in rete le foto cir­co­late sulle con­di­zioni dei tor­renti eson­dati nei giorni pre­ce­denti alla piog­gia. Letti dei corsi d’acqua colmi di alberi, rifiuti, rovi, spor­ci­zia: natu­rale che poi que­sti miseri tor­renti, quasi sem­pre sec­chi, diven­tino pericolosi.

Genova si sente sola anche per­ché abban­do­nata dai media e dalla poli­tica: gio­vedì notte alle 23, quando la situa­zione ha comin­ciato a dege­ne­rare, le infor­ma­zioni cor­re­vano solo via Twit­ter. I media main­stream sono arri­vati in ritardo. Renzi — sul suo canale di comu­ni­ca­zione pri­vi­le­giato, Twit­ter — ha scritto del pre­mio Nobel, ma non una parola su Genova. Un com­mento del pre­mier è arri­vato nel tardo pome­rig­gio, ripor­tato dall’agenzia Adn­kro­nos. Quella dell’alluvione a Genova è «una vicenda molto grave» ha detto. Il pre­si­dente ha espresso vici­nanza alla fami­glia della vit­tima e soli­da­rietà ai com­mer­cianti «in ginoc­chio». «Non lasce­remo solo chi vuole ripar­tire». L’ha fatto da Bolo­gna, all’inaugurazione dello sta­bi­li­mento della Phi­lip Morris.

La que­stione che ha pesato di più ieri è legata alla man­cata allerta dei rischi. La notte tra gio­vedì e venerdì — per que­sto — è stata fre­ne­tica: uscite auto­stra­dali chiuse (a Nervi), così come le scuole (anche oggi), vie inac­ces­si­bili. Ci sono state anche delle frane a causa dei disbo­sca­menti nei luo­ghi dove sono in corso i lavori per il terzo valico, che hanno por­tato al dera­glia­mento di un treno Frec­cia Bianca. Grandi opere per cui i finan­zia­menti si tro­vano, al con­tra­rio di quelli per la sicu­rezza della città, bloc­cati dalla buro­cra­zia. Il mini­stro dell’ambiente Gian Luca Gal­letti ha comu­ni­cato (da Bolo­gna, insieme al pre­mier), il pro­prio «cor­do­glio» ai parenti della vit­tima dell’alluvione pre­ci­sando che «esi­ste un pro­blema nella spesa dei fondi per il dis­se­sto idro­geo­lo­gico. E qui noi ne abbiamo l’esempio pla­stico. In alcuni casi come per il tor­rente Bisa­gno, ci sono 35 milioni stan­ziati da tre anni che non si è riu­sciti a spen­dere. Per pro­blemi legati a pra­ti­che ammi­ni­stra­tive, alla buro­cra­zia. E que­sto è inammissibile».

Secondo il mini­stro tutto si risol­verà con il decreto «Sblocca Ita­lia». Sarà, ma intanto il peso del disa­stro — ora — è sulle spalle dei geno­vesi. Ieri in rapida suc­ces­sione ci sono state le con­fe­renze stampa del sin­daco Marco Doria e del pre­si­dente della pro­vin­cia Bur­lando. Il sin­daco ha ricor­dato che l’emergenza non è ancora supe­rata: «Le pre­vi­sioni sono rischiose. È un tema deli­ca­tis­simo, ci sono esperti molto qua­li­fi­cati, discu­tano tra loro e con la pro­te­zione civile. Sap­piamo che par­liamo di modelli pre­vi­sio­nali che sono basati su aspetti pro­ba­bi­li­stici», ha detto Doria par­lando del man­cato pre­av­viso di allerta. «Ieri — ha aggiunto Doria — c’era un feno­meno che si stava allon­ta­nando da Genova e si spo­stava vero levante, poi invece è tor­nato indie­tro. In pas­sato sono state date allerte e poi non ha pio­vuto e sono arri­vate pole­mi­che, ci chie­de­vano che cosa face­vamo». Nel corso della gior­nata si è espresso anche il pre­si­dente della Regione Clau­dio Bur­lando: «Quello che è stato regi­strato ieri è un feno­meno mai visto, che il nostro modello mate­ma­tico di pre­vi­sioni non è riu­scito a interpretare.

Bur­lando ha poi aggiunto che «La diva­ri­ca­zione tra quello che diceva il modello e la realtà è avve­nuta dopo le 21, in un paio di ore. A quel punto non pote­vamo più dira­mare l’allerta ma agire sull’emergenza: è stato fatto. La rea­zione della pro­te­zione civile è stata tempestiva».

fonte: il Manifesto
http://ilmanifesto.info/la-superba-alluvionata-di-nuovo/