Finanziamenti illeciti neri

Gasparri a processo – Rinvio a giudizio per peculato

La prima udienza il 1° ottobre. Si sarebbe appropriato di 600mila euro destinati all’allora gruppo del Pdl per acquistare una polizza vita. Lui replica di Gasparri: «Amareggiato, mi difenderò…».
Il vicepresidente Fi del Senato, Maurizio Gasparri, è stato rinviato a giudizio per l’accusa di peculato. A disporre il processo è stato il gup del tribunale di Roma, Cinzia Parasporo. La prima udienza del processo è stata fissata per il 1 ottobre prossimo, davanti ai giudici della decima sezione. La replica di Gasparri in una  nota: «Amareggiato dal rinvio a giudizio…».Alla base dell’accusa contestata a c’è una polizza a lui intestata per il valore di 600mila euro. Quell’assicurazione sarebbe stata stipulata con i fondi del gruppo parlamentare Pdl. Il versamento fu fatto il 22 marzo del 2012.

 
 
Il difensore di Gasparri, l’avvocato Giuseppe Valentino, ha spiegato: «Sono sorpreso della decisione del giudice. Abbiamo prodotto documenti e una memoria per chiarire quello che continuiamo a ritenere un equivoco». La vicenda per cui è stato mandato a processo il senatore Gasparri a parere del suo difensore «nasce da una azzardata dichiarazione della banca». Nel febbraio del 2013 Gasparri ha comunque restituito la somma al gruppo Pdl, previo riscatto della polizza.Oggi l’ufficio della pubblica accusa è stata rappresentata dai pubblici ministeri Alberto Pioletti e Giorgio Orano, oltre che dal procuratore aggiunto Nello Rossi. A parere degli inquirenti Gasparri ha utilizzato comunque i fondi pubblici in modo improprio e non previsto dalla legge. I legali invece sostengono che quello fatto era un accantonamento sostanzialmente a favore del partito. L’avvocato Valentino ha sottolineato: «C’è insussistenza di qualunque tipo illiceità. Dimostreremo nel processo la correttezza dell’operato». Il penalista ha anche annunciato che chiamerà a testimoniare i funzionari dell’istituto di credito che hanno proposto l’investimento in questione. «Siamo sorpresi perché con i documenti e le memorie prodotte pensavamo si fosse chiarito quello che continuiamo a ritenere un equivoco. Equivoco che a parere nostro nasce da un azzardata dichiarazione della banca che avrebbe dovuto interloquire al suo interno in modo più puntuale e sentire i funzionari che avevano proposto un investimento in modo da cogliere a pieno l’insussistenza di qualsiasi tipo di illiceità».

LA NOTA DI GASPARRI: «SORPRESO E AMAREGGIATO»
«Apprendo con sorpresa e amarezza che è stato disposto il mio rinvio a giudizio. Ritenevo che l’evidenza dei fatti imponesse una decisione diversa. Così non è stato». Lo dichiara in una nota il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia commentando la decisione dei giudici sul caso ‘fondi Pdl’. «Il dibattimento pubblico – aggiunge – consentirà una conoscenza puntuale della vicenda e si comprenderà che non ho mai sottoscritto una polizza vita e che mi sono limitato a tutelare il gruppo parlamentare in previsione di una serie di contenziosi ai quali stava andando incontro. Mi difenderò ribadendo le cose che ho detto finora perché questa è la verità, ed è una verità che non ammette alcuna interpretazione critica, così come è stato fatto da chi ha ritenuto di individuare nei miei comportamenti profili contestabili. Sono assolutamente sereno perché forte della verità dei fatti».

 
fonte: l’Unità
http://www.unita.it/politica/peculato-gasparri-processo-rinvio-giudizio-fondi-pdl-polizzza-vita-utilizzo-tribunale-roma-ottobre–1.564010