Lavoratori Galbani in agitazione. Lactalis chiude due stabilimenti
Secondo i sindacati sono a rischio 226 posti di lavoro a Bergamo e Lecco. La famiglia Besnier che ha rilevato Parmalat nel 2011 vorrebbe ridistribuire i volumi produttivi tra Cremona e Pavia.
MILANO – Dopo Alitalia ed Electrolux, il tessuto industriale italiana si arricchisce di un nuovo tavolo di crisi che colpisce, questa volta, la filiera alimentare. Il gruppo Lactalis della famiglia Besnier vuole, infatti, chiudere due stabilimenti, l’impianto Galbani di Caravaggio (Bergamo) e quello Cademartori di Introbio (Lecco), specializzato nella produzione di Gorgonzola e Taleggio, situato in prossimità di grotte naturali di stagionatura.
Ad annunciarlo sono i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, che hanno proclamato lo stato d’agitazione negli stabilimenti di tutto il gruppo, contro una decisione che sacrificherebbe 226 posti di lavoro. Il nuovo piano industriale del gruppo francese, che nel 2011 ha scalato Parmalat, prevede di ridistribuire i volumi produttivi negli stabilimenti di Casale Cremasco (Cremona), Certosa di Pavia e Corteolona (Pavia), dove verrebbero ricollocati i lavoratori, con percorrenze medie, però, superiori ai 50 chilometri per il trasferimento.
“Il coordinamento unitario – si legge in una nota sindacale – esprime un giudizio estremamente negativo in quanto tale decisione modifica sostanzialmente la strategia del gruppo francese, decidendo di intervenire in modo drastico sulla struttura Lactalis\Galbani in Italia”. Lactalis, già titolare del marchio President, è presente in Italia dal 2006, con l’ingresso in Galbani e la successiva acquisizione dei marchi Invernizzi, Cademartori, Locatelli e Vallelata.
fonte: la Repubblica
http://www.repubblica.it/economia/2014/02/04/news/galbani_parmalat_besnier-77659936/?ref=HREC1-23