C’è un paese che ha il 33 per cento della popolazione sotto il livello di povertà. Che non riesce a dare abitazioni degne di questo nome a 18 milioni di persone. Che non riesce a sfamare adeguatamente mezzo milione di bambini. Non è il Burundi. E’ la Gran Bretagna, una delle otto potenze industrializzate della terra. Eppure ha visto il “tasso di povertà” passare dal 14 al 33 per cento delle famiglie nell’arco di tre decenni: per l’esattezza dal 1983, ossia dall’anno in cui andò Margaret Thatcher inizia il suo secondo mandato, cambiando radicalmente il Regno Unito, e si può dire anche l’intero mondo occidentale, con le sue riforme economiche all’insegna del liberismo e delle privatizzazioni.