La sindaca leghista di Monfalcone vuole schedare i prof di sinistra. Fratoianni: finita l’era dei Podestà
5 AGOSTO 2019 – La Redazione di Sinistra Italiana
A Monfalcone infuria di nuovo la polemica e a dare il fuoco alle micce è ancora una volta la sindaca leghista Anna Maria Cisint. Che, dopo avere fissato il tetto del 45 per cento di stranieri per classe nella scuola materna e dopo avere eliminato dalla biblioteca comunale i quotidiani Il Manifesto e Avvenire, punta ora il mirino contro gli insegnanti di sinistra. “Con le loro ideologie, avvelenano i giovani, osteggiando apertamente le scelte democratiche che gli italiani stanno manifestando verso gli amministratori della Lega”, dice, indicando in una decina almeno le segnalazioni di “preoccupazione e disagio” raccolte in due anni di mandato da genitori, studenti e anche dai docenti che in quel clima proprio non si riconoscono.
«Non contenta delle sue trovate del passato, ora la sindaca di Monfalcone se ne inventa un’altra: la schedatura dei docenti a lei sgraditi, chiaramente colpevoli di avvelenare i giovani con le loro idee di sinistra. Dovra’ capire prima o poi, dopo aver sequestrato Avvenire e Manifesto alla biblioteca comunale, aver cacciato i bambini figli di migranti dalle scuole e cosi’ via, che l’epoca dei ‘Podesta” non puo’ tornare in Italia». Lo afferma Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana.
«Il ministro dell’Istruzione leghista può anche far finta di niente e nascondere così il suo imbarazzo- prosegue l’esponente della sinistra- comunque alla riapertura di Montecitorio dovrà venire a spiegarci cosa ha fatto per bloccare questa vergognosa iniziativa”. “Nell’attesa ci auguriamo che le organizzazioni sindacali e professionali dei docenti di questo Paese si attivino affinche’ questa schedatura non inizi, e che la sindaca di Monfalcone- conclude Fratoianni- spieghi in un’aula di giustizia le sue violazioni della Costituzione italiana…».