Siamo sconcertati dall’audizione del governo di questo pomeriggio.
Diciamo subito che chiederemo che questo dibattito non resti nelle stanze delle commissioni esteri ma vada nelle Aule del Parlamento con presente l’attuale presidente del consiglio.
Il ministro Alfano si è presentato con una comunicazione imbarazzante, nessun riferimento all’inchiesta giornalistica del New York Times; ci ha solo fatto un lungo elenco di intitolazioni e commemorazioni, come se questo potesse rappresentare una contropartita rispetto alla ricerca della verità e della giustizia per un omicidio efferato come quello di Giulio Regeni al Cairo.
E ancora Alfano e la sua maggioranza hanno sostanzialmente confermato quello che già sapevamo e che già avevamo denunciato: l’annuncio dell’invio dell’ambasciatore italiano in Egitto alla vigilia di Ferragosto è una scelta del governo italiano che sancisce la volontà di anteporre alla ricerca della verità gli interessi economici e politici del nostro Paese.
Una scelta cinica che calpesta la memoria di Giulio, e che offende i suoi familiari, cui chiediamo umilmente scusa, e tutti quegli italiani e quelle italiane che non intendono rinunciare ad esigere verità e giustizia da parte delle autorità del regime egiziano.
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