Formigoni, il pm: corrotto attraverso vortice di società offshore

immagine tratta da La Repubblica

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mio commento: ricordo che R. Formigoni ha governato la regione Lombardia per 4 mandati dal 1995 al 2013, per un totale di 18 anni. La suddetta foto immagino sia stata scattata ieri in tribunale (concedetemi il beneficio del dubbio). Riesce anche a ridere e oltretutto a essere sarcastico. Personalmente, se dovessi andare in tribunale per un processo così importante non avrei nulla da ridere e il mio stato d’animo sarebbe decisamente diverso dal suo. Questi sono i personaggi che governano? Che tristezza! Mario Piromallo

Formigoni, il pm: “Corrotto attraverso vortice di società offshore, la tesi dei regali è ridicola

Durissima requisitoria al processo Maugeri all’ex governatore lombardo sotto accusa per i regali e le vacanze pagate dal faccendiere Daccò: “Tangenti per almeno 8 milioni per favorire la Fondazione”

Roberto Formigoni è stato “corrotto” dal faccendiere Pierangelo Daccò e dall’ex assessore regionale alla Sanità Alberto Simone con “utilità pari ad almeno 8 milioni di euro” ed “è ridicolo pensare che si sia trattato di regalie tra amici”. E ancora: “Il denaro che alimenta questo sistema è il denaro delle tangenti che sono state pagate dalla Fondazione Maugeri per corrompere Formigoni”, con il metodo Daccò descritto come “cancro della sanità lombarda”. Solo l’ex governatore lombardo, “nel suo flusso di coscienza in aula, ha potuto parlare di forme di cortesia. E questo è quasi offensivo”.

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ono i passaggi fondamentali della durissima requisitoria del pm di Milano Laura Pedio nel processo a carico, tra gli altri, dell’ex presidente della Regione Lombardia e attuale senatore Ncd, Formigoni (in aula), imputato per associazione a delinquere e corruzione per avere favorito la Fondazione Maugeri in cambio di denaro e altre utilità. Nel corso delle sue dichiarazioni spontanee, Formigoni aveva parlato di semplici regali ricevuti dall’uomo di affari Pierangelo Daccò, considerato un amico. E “tra amici mica ci si scambiano scontrini e ricevute”, aveva spiegato.

La rappresentante della pubblica accusa ha parlato di “sistematica corruzione” che ha coinvolto l’allora governatore. Un sistema che gli imputati avrebbero cercato di nascondere “attraverso un reticolo di società estere costituto ad hoc, diventato negli anni sempre più fitto, anche per la schermatura posta in essere da corrotti e corruttori”. “Un sistema – ha precisato il pm – che comprendeva oltre 50 scatole vuote di società disperse nel mondo, più di 88 conti correnti”. Tre i flussi finanziari individuati: dalla Maugeri e dal San Raffaele verso Daccò e Simone; dagli ultimi due verso Formigoni; dalla Regione verso la Maugeri.

Secondo la ricostruzione del pm, dalla fondazione Maugeri tra il ’97 e il 2001 sarebbero usciti circa 61 milioni di euro verso conti e società di Daccò e Simone e tra il 2005 e il 2006 dal San Raffaele sarebbero usciti circa 9 milioni di euro in buste di contanti verso Daccò, “vere e proprie mazzette”. Per nascondere questo sistema corruttivo con cui Formigoni sarebbe stato corrotto con un flusso “calcolato al minimo in 8 milioni di euro”, tra vacanze, l’uso di yacht, lo sconto sull’acquisto di una villa in Sardegna e finanziamenti per la campagna elettorale del 2010, Daccò e Simone, attraverso fiduciari, avrebbero messo in piedi una struttura “sofisticata”.

Struttura fatta di “oltre 50 veicoli societari, tutte scatole vuote create” in molti paesi offshore, da Panama alla Nuova Zelanda, da Dubai alle Antille olandesi. In più, ha aggiunto il pm, “in questa girandola vorticosa abbiamo individuato 88 conti correnti con l’unico scopo di alzare una nebbia fitta per nascondere il sistema”. Secondo il pm, per le prove acquisite nelle indagini e nel dibattimento “questo è un processo facilissimo, perché i flussi finanziari ci raccontano le relazioni tra le persone”. Rapporti che il pm ha riassunto così: “L’ex direttore amministrativo della Fondazione Maugeri si è comprato il presidente Formigoni perché Daccò gli ha venduto il presidente, la più alta carica della Regione che poteva dargli gli atti e i finanziamenti di cui aveva bisogno”. Quello che ha descritto il pm Pedio “è un sistema che ha coinvolto le più alte cariche della Regione, che hanno messo a disposizione la loro funzione per una corruzione sistematica nella quale tutta la filiera di comando è stata piegata per favorire gli enti amici del presidente Formigoni che poi lo pagavano”. Secondo il pm “le tangenti pagate dalla Maugeri erano state fissate in percentuale rispetto agli stanziamenti poi riconosciuti dalla Regione soprattutto per le funzioni non tariffabili, con una percentuale prima del 25 per cento poi del 12,5 per cento, poi di una somma di 6 milioni all’anno pur di avere in cambio 40 milioni ogni anno in più rispetto ai rimborsi dovuti”. Per il pm gli ex vertici della Maugeri, Costantino Passerino e Umberto Maugeri, “sapevano benissimo che stavano pagando Formigoni”, così come gli ex vertici del San Raffaele “Don Verzè e Mario Cal sapevano che pagavano il presidente”.

Il tutto maturato all’interno della corcine di Cl. Il “patto corruttivo” tra Formigoni e altri imputati, tra cui Simone e l’ex segretario generale del Pirellone Nicola Maria Sanese, secondo l’accusa, è nato “su rapporti già profondi e caratterizzati dalla militanza comune nel movimento popolare e dalla affiliazione a Comunione e Liberazione e alcuni anche ai ‘Memores Domini’. Attorno a questo gruppo si è creato anche un clima di omertà e alcuni testimoni hanno fatto fatica a parlare e ricordare”. In più: “L’intensità dei rapporti tra gli associati” nella militanza comune in Comunione e Liberazione “è fondamentale per la nascita del vincolo corruttivo, perché era al meeting di Rimini e anche negli incontri spirituali che si parlava di lavoro e di affari, non era necessario andare in Regione”. In cambio delle mazzette che sarebbero arrivate sotto forma di benefit di lusso a Formigoni, ha sostenuto il pm, la giunta guidata dal ‘Celeste’ ha approvato “atti non solo discrezionali ma anche illegittimi per finanziare enti amici. Denaro pubblico dato senza rilevazione di costi. Ecco l’eccellente sanità lombarda”.

fonte:La Repubblica Milano

http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/04/06/news/maugeri_formigoni-137012901/