«Milano medaglia d’oro della Resistenza continuerà a essere esempio di solidarietà, tolleranza e libertà». Così il sindaco Giuliano Pisapia dal palco delle celebrazioni del 25 Aprile in piazza Duomo ha iniziato il suo discorso salutando i partecipanti con un «Ciao, anzi, “Bella, ciao” a tutti». Il primo cittadino ha poi richiamato ai valori della Resistenza, aggiungendo: «Non solo non vogliamo dimenticare, ma dobbiamo ricordare chi è ancora oppresso per il colore della sua pelle, per il suo credo religioso, per il suo desiderio di libertà chi fugge da fame, guerra, torture e ingiustizia e cerca e spera di trovare chi lo accolga e aiuti come vuole la nostra Costituzione». Per Pisapia infatti «la Resistenza deve durare in eterno» e «deve spingerci a guardare anche lontano da noi». La democrazia deve essere partecipazione, «non può essere piegata all’ambizione di qualcuno o al potere della finanza e del denaro. La Resistenza è stata un’attività corale, non un’idea di tanti singoli», ha ribadito il segretario della Cgil Susanna Camusso. Quello che conta è « mantenere vivi e attuali i valori della Resistenza», ha concluso il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia. Durante il suo intervento, alcuni ragazzi dei centri sociali sono saliti su alcune impalcature della piazza e hanno srotolato uno striscione «contro il fascismo e le camicie nere della Lega», accendendo alcuni fumogeni. La festa è stata interrotta dalla contestazione alla Brigata Ebraica ad opera di un gruppo di manifestanti palestinesi. Pronto l’intervento delle forze dell’ordine in cordone e tra i cittadini per far procedere i rappresentanti dello Stato d’Israele oltre il presidio dei dimostranti che in coro urlava «assassini» e «vergogna». Nel mirino dei centri sociali è finito anche il Pd, che quest’anno ha deciso di “proteggere” la Brigata che ha sfilato subito prima dei rappresentanti del partito del governo.
corriere.it