Firenze: termina l’occupazione del consigliere di SEL

Dopo aver raccontato l’avvio della protesta del consigliere fiorentino di SEL (leggi il nostro articolo) riportiamo l’articolo ironico che Fabrizio Rondolino ha scritto sulla vicenda per l’Unità:
La storia dell’eroe di Sel chiuso a palazzo Vecchio (e senza bagno). L’eroica lotta del Fatto intorno agli scontrini di Matteo Renzi conta purtroppo la sua prima eroica vittima: Tommaso Grassi, capogruppo di Sel a Firenze, sabato mattina aveva occupato palazzo Vecchio ma, costretto dalle oscure forze della reazione “in una stanza senza l’uso del bagno”, ha dovuto capitolare dopo appena 25 ore. L’assedio di Leningrado era durato 872 giorni, ma la resistenza del compagno Grassi non è stata meno tenace.
Merita dunque di essere letta con attenzione la spassosissima intervista (fin dal titolo: “Le mie 25 ore per gli scontrini del premier”) che il compagno partigiano Grassi, non appena ripresosi dagli stenti e dalle privazioni subiti per un giorno interno, ha prontamente rilasciato al compagno agit-prop Davide Vecchi, che per gli scontrini renziani nutre un’adorazione che sfiora il feticismo.
L’attacco è epico-burocratico: “Un giorno e una notte. Tanto è durata l’occupazione di palazzo Vecchio del capogruppo comunale di Sel per rivendicare il diritto ad avere libero accesso alla documentazione relativa alle spese di rappresentanza sostenute da Renzi quando era sindaco di Firenze”. Vasto programma, prospettiva esaltante, battaglia epocale.
Poi però qualcosa va storto. “Mi hanno isolato in una stanza privandomi anche dell’uso del bagno”, piagnucola Grassi. E anche l’appello alla mobilitazione dei compagni fallisce: non la Gestapo, ma “i vigili hanno vietato l’accesso a chiunque, quindi non solo nessuno ha potuto darmi il cambio, ma neanche portarmi da bere o mangiare”.
E così il compagno Grassi è crollato: senza merendine e senza aranciata per un intero, lunghissimo, infinito giorno di patimenti, piegato nel corpo e nello spirito, con le poche forze rimaste ha dovuto infine lasciare palazzo Vecchio. Occuperete di nuovo?, gli chiede l’agit-prop. “Se sarà necessario sì”, replica il compagno petto-in-fuori Grassi. Questa volta senza dimenticare una confezione famiglia di Kinder brioss.