La Fiom anticipa la manifestazione al 18 ottobre

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mio commento: ottima decisione presa dai vertici del sindacato. Questo è un momento nel quale è importante far capire a questo governo che i diritti dei Lavoratori sanciti dallo Statuto non possono e non devono essere azzerati. Qui è il caso di riesumare il pensiero di un paio di filosofi dell’800. Mario Piromallo

red. eco. , 19.9.2014

Jobs Act. “Il governo vuole cancellare i diritti essenziali e riportarci all’800”. Assemblea a Cervia il 26 e 27 settembre, sciopero territoriale di 8 ore.

l governo corre sull’articolo 18? La Fiom allunga il passo, e cerca di seguire i ritmi di Mat­teo Renzi. E così ieri è arri­vata la deci­sione di anti­ci­pare, di una set­ti­mana – dal 25 al 18 otto­bre – la mani­fe­sta­zione messa già in cantiere.

«Alla luce dei prov­ve­di­menti assunti dal governo», scrive in una nota il sin­da­cato dei metal­mec­ca­nici gui­dato da Mau­ri­zio Lan­dini, «la segre­te­ria nazio­nale della Fiom Cgil ha deciso di anti­ci­pare la mani­fe­sta­zione nazio­nale di Roma al 18 otto­bre e invita i suoi dele­gati e le strut­ture ter­ri­to­riali a pro­cla­mare assem­blee in scio­pero in tutti i luo­ghi di lavoro».

Lo scio­pero a cui si rife­ri­sce la Fiom, è quello di 8 ore, spez­zet­tato però ter­ri­to­rial­mente: anch’esso già pro­cla­mato, e che a que­sto punto verrà ancor di più foca­liz­zato sull’attacco del governo ai diritti e all’articolo 18. L’Assemblea nazio­nale delle dele­gate e dei dele­gati del sin­da­cato, che si terrà il 26 e 27 set­tem­bre a Cer­via, «deci­derà in det­ta­glio le moda­lità della manifestazione».

«Siamo di fronte – sot­to­li­nea la segre­te­ria nazio­nale della Fiom – a pro­po­ste del governo che can­cel­lano interi arti­coli dello Sta­tuto dei lavo­ra­tori, pro­vo­cando il peg­gio­ra­mento dei diritti, delle tutele e della dignità di tutte le per­sone nei luo­ghi di lavoro. Se i prov­ve­di­menti dell’esecutivo diven­te­ranno legge, si ren­de­ranno pos­si­bili i licen­zia­menti per giu­sta causa, il deman­sio­na­mento dei lavo­ra­tori e il loro con­trollo a distanza».

Lo Sta­tuto dei lavo­ra­tori, al con­tra­rio, secondo la Fiom «va esteso, per­ché è l’applicazione dei prin­cipi della nostra Costi­tu­zione». Il Paese, secondo le tute blu Cgil, «ha biso­gno di affer­mare il diritto al lavoro, com­bat­tere la pre­ca­rietà ed esten­dere l’occupazione sta­bile, com­bat­tere la cor­ru­zione e l’evasione fiscale, far ripar­tire gli inve­sti­menti pub­blici e pri­vati, defi­nire una vera poli­tica indu­striale, qua­li­fi­care la con­trat­ta­zione col­let­tiva ed esten­dere uni­ver­sal­mente le tutele sociali, di cit­ta­di­nanza e il diritto alla for­ma­zione per tutte le persone».

Le pro­po­ste della Fiom «saranno soste­nute con la mobi­li­ta­zione e sot­to­po­ste al governo e al Paese per chie­dere le riforme neces­sa­rie, anche nel rap­porto con l’Europa, al fine di far ripar­tire una nuova cre­scita e una vera e sta­bile occu­pa­zione». «È il momento di mobi­li­tarsi – con­clude il sin­da­cato – Un lavoro senza diritti è un ritorno all’800».

Intanto la Fim Cisl si pre­para alla sua mani­fe­sta­zione, il 30 set­tem­bre sotto le fine­stre di Palazzo Chigi. Le stesse die­tro le quali ieri il pre­mier ha regi­strato il suo “video­mes­sag­gio” alla nazione. Secondo il segre­ta­rio Giu­seppe Farina «per rilan­ciare l’occupazione non serve eli­mi­nare l’articolo 18, ma si deve pun­tare su indu­stria e investimenti».

fonte: il Manifesto
http://ilmanifesto.info/la-fiom-anticipa-la-manifestazione-al-18-ottobre/