Fermiamo le stragi

untitleddi Marco Furfaro
Non c’è più tempo. Sta diventando una strage, la cronaca di tragedie annunciate e a cui la classe dirigente riserva solo lacrime. Un altro barcone che si rovescia, altre storie che vanno in frantumi, altre speranze pagate a caro prezzo a scafisti senza cuore che annegano nei nostri mari.
Non c’è un secondo da perdere, ora non servono lacrime e cordoglio. Non possiamo permetterci di vivere il presente continuando a recuperare cadaveri, trasportare bare e piangere morti invocando un cambiamento che non si riesce a mettere in pratica. E’ il momento di agire.
Il governo italiano deve chiedere una riunione straordinaria ed imminente dei capi di Stato europei e del Consiglio europeo con il fine di attivare subito un canale umanitario. L’Europa e l’Italia stessa possono e devono fare in modo che chi fugge possa chiedere direttamente a un ufficio europeo o alle nostre ambasciate e consolati, come a quelle degli altri paesi europei, la richiesta di asilo e protezione internazionale. In questo modo si potrà di avanzare la propria richiesta senza doversi sottoporre al terribile viaggio via mare nelle mani di trafficanti umani ma attraverso viaggi in condizioni legali, senza ricatti e rischi ulteriori di vita.
Le nostre leggi – a differenza di chi strumentalmente dice il contrario – sono parte di questi mali. Perché se leggi come la Bossi-Fini praticamente non permettono di entrare legalmente in Italia, l’unico modo per farlo è quello di entrarci in modo illegale. A volte via mare, con tutti i rischi del caso. Per questo quella legge va abolita e va reintrodotta la possibilità di ingresso legale per coloro che cercano lavoro o per motivi di studio. Basta ipocrisie, le migrazioni sempre ci sono state e sempre ci saranno. Ma quando vengono governate si evitano i morti, una società trova vantaggi dall’integrazione e una comunità diventa più coesa. Quando vengono usate per fini elettorali, quando si mente ai propri cittadini fingendo di poter fermare un fenomeno storico e ineludibile per trovare capri espiatori per i propri fallimenti facendo passare il messaggio che “non c’è posto”, “è colpa loro”, “non c’è lavoro” si può guadagnare qualche voto ma si raccoglie tragedie.
La politica si prenda le proprie responsabilità, se ne freghi degli impeti leghisti, delle maggioranze di governo, delle coalizioni e delle stupidaggini di Grillo. Affronti ora e subito il tema, abroghi quelle leggi assassine e dia vita a una nuova politica sull’immigrazione.
E punti i piedi in Europa se non viene ascoltata. Gridi le proprie ragioni. Perché non finiranno i viaggi per chi cerca rifugio dalla guerra, dalle torture o dalla miseria. Perché ora va messa da parte ogni ipocrisia: qui ed ora vanno salvate vite umane, poi penseremo a come aiutare i paesi in difficoltà, a sanare le guerre e ad evitare le torture. Ma ora non c’è tempo.
Ora è il tempo di un canale umanitario da attivare subito, in comune accordo con l’Europa, e di cambiare le nostre leggi che puzzano di morte. Qui come a Bruxelles.