Fedez: Violenti oscurano le vere ragioni della protesta

Fedez: “Violenti lasciati liberi di agire oscurano le vere ragioni della protesta”

Il rapper replica a chi lo addita come sostenitore dei black bloc e difende il suo diritto di critica contro l’Expo: “Ho condannato subito le violenze e invece mi trovo a dovermi difendere da accuse insensate e insulti che hanno una connotazione politica chiara”

di ERNESTO ASSANTE

Il rapper Fedez “Quella del Primo Maggio non è stata una buona giornata, con lo scempio di Milano. E io mi trovo a difendermi per cose che non ho detto, devo passare per quello che non sono. Mi sembra una follia”. Fedez è amareggiato, ma anche arrabbiato, per le polemiche che sono nate venerdì, subito dopo gli incidenti di Milano, da parte di chi lo ha accusato di essere un sostenitore dei black bloc e di aver dato il suo sostegno a una manifestazione di violenti. Fedez non ha mai fatto mistero della sua contrarietà all’Expo e aveva dato spazio su Twitter al suo appoggio (“Sono con voi” aveva scritto) alla manifestazione del 30 aprile, polemizzando con chi aveva accusato i manifestanti di vandalismo.

“I danni dei #NoExpo sono poca cosa in confronto alle infiltrazioni mafiose e le speculazioni economiche di EXPO. Indignati a giorni alterni!”, aveva scritto, aggiungendo in un altro tweet: “Nessuna attività o negozio di privati CITTADINI è stata toccata dai #NoExpo a breve vi do una lista, che per i giornalisti è troppo faticoso”, seguita da una lista di “obbiettivi politici” che erano stati imbrattati con scritte.

Ma sabato, durante gli incidenti, per evitare qualsiasi possibilità di equivoco, aveva scritto: “Quello che sta succedendo a Milano trascende qualsiasi giustificazione. Ieri era protesta legittima oggi è scempio. Ed è PALESE che la manifestazione di ieri e le violenze che stanno avvenendo in queste ore non sono minimamente paragonabili”. Ma non è bastato. In molti, Salvini in testa, lo hanno accusato di essere un istigatore della violenza.

Fedez, ripeterebbe oggi quello che ha scritto venerdì?
“Certo. Io protesto, sostengo le motivazioni di una protesta pacifica e democratica. E invece vengo additato come un sostenitore dei black bloc, e dovrei addirittura, come hanno scritto alcuni giornalisti, pagare i danni della devastazione di Milano. Lo trovo fascista e repressivo, è un vecchio modo del potere per svilire la critica e renderla innocua. Oltretutto mi trovo a dover rispondere di cose che ho detto in giorni diversi. Io ho dato il mio sostegno alla manifestazione del 30 aprile non a quella del primo maggio, manifestazione che non è accomunabile a quella di ieri. Se viene fatto una volta è una svista, se avviene dieci o cento volte non lo è. Adesso c’è chi mi addita come noglobal, e io non posso esserlo, non potrò mai esserlo. Ma posso essere contro l’Expo, per come è stato gestito e per i soldi che si sono mangiati. E lo dico da molto tempo.

Certo è che nel corteo pacifico c’erano anche i violenti che hanno devastato Milano..
“Il controllo dei violenti e della piazza non può essere addossato ai manifestanti pacifici, il problema è che fa piacere ai media creare una narrazione tossica del movimento No Expo cercando di accomunare due manifestazioni diverse. Quando ti trovi a scendere in piazza non decidi tu qual è il limite, vai in corteo per sostenere quello in cui credi. Bisognerebbe chiedersi perché i violenti sono stati lasciati  liberi di agire, come al G8 di Genova, pochi rispetto a una stragrande maggioranza di manifestanti pacifici, e chiedersi chi ha beneficiato dei disordini. Chi protesta pacificamente contro l’Expo certamente no. Le violenze dei black bloc hanno oscurato le vere motivazioni della protesta, delle quali oggi nessuno parla. Oltretutto la stragrande maggioranza dei violenti non sono italiani, i siti che hanno rivendicato l’azione sono facilmente visibili online, andate a dare un’occhiata a Worlds Riot 24h e ne avrete un’idea”.

Quindi nessuna marcia indietro?
“Se io avessi detto qualcosa di poco chiaro avrei fatto marcia indietro, direi che ho sbagliato. Ma io non ho mai detto che le violenze di ieri erano giuste, anzi ho subito detto che il 30 era protesta legittima e ieri era scempio”.

E la macchina del fango che si è messa in moto?
“Cos’altro? Selvaggia Lucarelli ha detto che avevo scritto ‘sono con voi’ ai black bloc, mentre io l’ho fatto a favore dei  manifestanti che hanno messo uno striscione. Sono ancora libero di dire che uno striscione è protesta e non vandalismo, lo metti e lo togli. Io mi trovo a dovermi difendere da accuse insensate. Gli insulti li ricevo da quelli come Salvini e con connotazione politica chiara”.

Con i 140 caratteri di Twitter si può essere fraintesi…
“No, il social network mi permette di parlare, e chi vuole andare a vedere cosa ho detto veramente può farlo e trarre le sue conclusioni. Il problema è un altro: c’è chi dice che io non posso essere considerato un ‘maitre a penser’. Io non lo sono, sono solo un artista che dice quello che pensa, che ha il  diritto di esprimere la sua opinione su tematiche sensibili e sociali. Perché non dovrei? Perché faccio l’artista? Secondo questa gente io dovrei fare la marionetta e non esprimermi, o forse dovrei aiutare i potenti o cercare appoggi mediatici e televisivi. O forse non posso parlare perché non non incarno la figura del rivoluzionario classico, quello a cui tutti sono abituati, quindi non posso parlare o sostenere le cose in cui credo”.

Certo è che i violenti tolgono anche a lei la possibilità di protestare pacificamente.
“Se la violenza continuasse non troverei il coraggio di spingere le persone in piazza, diventerebbe tutto più difficile. Ma quella dei violenti è una battaglia persa e io non mi cucirò io la bocca. E’ giusto condannare la  violenza, sempre, ma la soluzione è parlare ancora più forte”.

fonte: la Repubblica

http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/05/03/news/fedez_teppisti_lasciati_liberi_di_distruggere_-113422129/