Per completezza di informazione, oltre alla dichiarazione di voto pubblicata in altro articolo, pubblichiamo anche l’intervento del consigliere comunale di SEL.
Noi in passato, come molti consiglieri comunali, avevamo portato dell’acqua sotto forma di idee al mulino delle farmacie comunali e i verbali lo testimoniano. Questo perché le farmacie comunali sono un patrimonio di tutti i cittadini sestesi e al di la’ di come ognuno di noi voterà l’auspicio di tutti e’ che vadano bene in futuro.
Noi di SEL, abbiamo sempre sostenuto e difeso, le farmacie comunali come un bene comune.
Il risultato è che un pezzo del patrimonio della collettività sestese si avvia inesorabilmente ad essere ceduto, e su questo noi di SEL, ribadiamo, che ne siamo decisamente dispiaciuti.
Dopo l’approvazione del bilancio consuntivo, il sindaco disse: ”L’attenzione si sposta”, adesso, sul consolidamento dell’Azienda, per il quale sarà fondamentale la trasformazione in società a responsabilità limitata. Per questo l’Azienda, entro l’estate, verrà trasformata in srl: nessuna privatizzazione, il Comune sarà proprietario al 100% nella fase di avvio, poi verranno cercati altri partner che potranno anche essere pubblici.
Perche’ trasformata in srl?
IL PANORAMA NEI COMUNI VICINI NESSUNA SRL: SONO TUTTE AZIENDE SPECIALI OPPURE SPA La responsabilità limitata? Sesto sarebbe l’unica – Una scelta isolata. Perché, nonostante le difficoltà dei bilanci comunali e la flessione a livello nazionale del settore del farmaco, nell’hinterland non esistono srl. Neanche una nel Nord Milano, Sesto sarebbe la prima. Società di diritto privato ce ne sono. MA SI TRATTA di società per azioni. Le altre rimangono tutte aziende speciali. Anche perché l’ingresso di altri partners, non è così scontato. A Paderno vi è una Multiservizi, che oltre al servizio farmaceutico, si occupa di refezione scolastica, e sosta a pagamento, noi potremmo aggiungere anche la manutenzione degli stabili comunali e quant’altro. Quindi vi e’ un frazionamento dei rischi, fondamentale per mitigare il rischio d’impresa. Sono aziende speciali quelle di Cologno Monzese, Bresso, Rho, Melzo, Brugherio.
Un piccolo esempio, sulla trasformazione dell’azienda speciale in srl.
Io ho un auto appena rimodernata, lavata e senza zavorre da trascinare, ho un auto a benzina una smart, in quanto sono single. Perche’ devo comprare una station wagon se sono single? Compro una station wagon nel momento che mi servira’, nel momento che non saro’ piu’ single, aumentera’ la famiglia, avro’ dei figli, avro’ bisogno di piu’ spazio, non prima. Qui ci sembra di capire che abbandoniamo la nostra auto, a cui abbiamo appena fatto un tagliando, direi un ottimo tagliando visto il conto del meccanico. Ora abbiamo un auto perfettamente funzionante, anzi di piu’. Tra due anni, funzionera’ molto meglio di oggi questa nostra auto. E allora ci chiediamo? Perche’ comprare una station wagon con pochi esemplari in circolazione, nell’attesa/speranza di trovare una compagna, di avere dei figli e magari anche un cane per sfruttare la mia station wagon nuova. Chiedo scusa, ma l’economia domestica e non solo quella, non agisce in questo modo. Si intraprendono delle azioni in base alle necessita’ e non si creano necessita’ in base alle azioni che si vogliono intraprendere. Compro la station wagon quando e se mi servira’, non prima. Magari in futuro servira’ un pullman a 52 posti.
Ci e’ stato detto salvare l’Azienda, dare a essa una prospettiva, significa anche garantire un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie in un momento di profonda crisi economico occupazionale che sta pesando sul nostro paese.
Giustissimo…. Ma l’azienda si sta salvando senza trasformazione in una società a diritto privato e con l’obbligo di aprirsi ad altri patners.
Si parlava a più riprese nell’atto costitutivo di farmacie pubbliche e scopo sociale e il professor Bianchi in comm.ne l’ha detto più volte che la mission delle farmacie comunali e’ quella del ruolo sociale, di stare al servizio dei cittadini e poi quella di poter fare utili da redistribuire alla collettività. Quindi ruolo sociale…. le farmacie aperte in zone periferiche della città, dove nessun privato si azzarderebbe ad aprirne, sono la testimonianza di come questa funzione sociale sia tuttora presente. Funzione sociale piu’ volte dichiarata in questo consiglio comunale dalle forze politiche di maggioranza, IDV compresa. A noi non sembra che altre funzioni sociali esercitate dall’ente locale, vedi mense, centri ricreativi e altro, abbiano una completa copertura finanziaria del servizio. Anzi. Noi riteniamo che le farmacie comunali aperte e attive in alcune zone della citta’, abbiano uno scopo sociale e di conseguenza abbiano un costo sociale. E’ chiaro che questo discorso non ha i presupposti ed e’ fuori da ogni fondamento economico se rapportato alle altre farmacie comunali presenti in altre zone della città, più centralizzate e meglio servite.
I costi sociali di cui si faceva carico l’asfc, tempo fa oratori e ultimamente farmaci agli indigenti, hanno fatto si che il nostro comune non sforasse mai i parametri sempre più stringenti che il patto di stabilita’ imponeva.
Queste risorse ora mancheranno, affitti compresi.
Un po’ di gratitudine a questa azienda e ai suoi dipendenti, la dobbiamo.
Gia’ i dipendenti……Sia come a/c che come azienda, vi sono stati motli incontri e confronti con le org.ni sindacali e i dipendenti. Pur convenendo sulle garanzie occupazionali, la posizione dei dipendenti e delle org.ni sindacali rispetto alla costituzione della srl, non e’ mai stata favorevole.
Vorremo ricordare a questo proposito, che la società a responsabilità limitata è una società commerciale lucrativa, appartenente al genere delle “società di capitali”, caratterizzata dalla responsabilità limitata dei soci, i quali non rispondono con il loro patrimonio personale dei debiti della società, la quale ne risponde esclusivamente con il proprio (come invece avviene nelle società di persone per i soci illimitatamente responsabili). Se il patrimonio della S.r.l. non fosse sufficiente a pagare, un fornitore, o altri costi, si potrà chiedere il fallimento della società, che non si estenderà alle persone dei soci. Questi ultimi, in sostanza, i soci odierni e/o futuri, se l’azienda dovesse avere dei momenti difficolta’ economica, perdono solo le risorse che hanno conferito al patrimonio della società. |
Se SRL fallisce, dipendenti disoccupati, patrimonio conferito per la costituzione della società completamente perso.
La trasformazione delle farmacie comunali da azienda speciale a SRL non puo’ a nostro avviso (visto lo stato economico dell’azienda), essere salutata con favore ne vista come un’operazione che va nella direzione di mantenere totalmente o parzialmente il controllo pubblico su un’azienda con quasi 60 anni d’attivita’ nel territorio.
Una gestione pubblica capace ed efficiente, esiste e enti locali a noi vicini l’hanno ampiamente dimostrata. Facciamo altresi’ presente che la perdita dell’ASFC secondo il PI presentato in commissione, risulterebbe per l’anno 2014 di 172 mila euro, ossia l’equivalente degli affitti pagati dall’azienda speciale al nostro comune e il risparmio sul servizio notturno,,, quindi. I nuovi dati e le nuove azioni intraprese sul versante del contenimento dei costi, indicano per il 2014, una chiusura in pareggio o addirittura con un piccolo attivo per l’ASFC. E allora a maggior ragione non capiamo il perche’ di tutto questo. Non capiamo la trasformazione da azienda speciale a srl.
Se i problemi erano il magazzino, ora dato in affitto, se si e’ intervenuti per tagliare costi e rinegoziare alcuni servizi, ricontrattare il contratto dei dipendenti aumentandone l’orario, responsabili molto in questo a differenza di altri. Risparmi su consulenze e servizi notturni, non vediamo perche’ il core business delle farmacie, ossia i punti vendita, possano avere problemi in futuro. Non capiamo il perché si vogliano trasformare le farmacie comunali, da azienda speciale a società di diritto privato.
Non abbiamo mai visto un privato che compra una piccola partecipazione di una futura srl, ad oggi in difficolta’. E’ opportuno ribadire, che tanti possono essere i responsabili della situazione in cui si trova l’ASFC, ma, senza dubbio non i lavoratori dell’azienda che in piu’ occasioni avevano cercato di far presente i problemi dell’azienda stessa. Infine bisogna dire a nostro avviso, che il piano industriale verso nuove prospettive, non ci convince.
La risposta ha una cattiva gestione, non e’ la privatizzazione o l’inizio di questa avventura, ma una gestione pubblica onesta e competente.
Moreno Nossa – Consigliere Comunale di SEL