Una manifestazione di padri separati (fotogramma da La Repubblica)
Famiglie separate, il registro della bigenitorialità debutta anche in Lombardia: Gorgonzola apripista
Doppio indirizzo obbligatorio all’Anagrafe: sia madre-bambino che papà separato. Il sindaco: “Così tutti sono informati sulle questioni più importanti: scuola, salute e attività ricreative”
di ILARIA CARRA
Un registro all’Anagrafe per istituire un diritto: quello dei figli minori di genitori separati o divorziati affinché entrambi siano coinvolti nelle scelte su educazione, salute, formazione. Si chiama registro della bigenitorialità, alcuni Comuni italiani è già stato approvato. Tra questi c’è Gorgonzola, il primo in Lombardia.
L’esigenza del registro è sorta per evitare che il genitore che non vive più a casa con il figlio, di solito il padre, sia tagliato fuori dalle comunicazioni importanti che lo riguardano. Nella pratica l’iniziativa serve a far avere al minore due indirizzi registrati: quello della casa in cui vive in modo continuativo e quello del domicilio dell’altro genitore. Così facendo le comunicazioni che lo riguardano – dagli avvisi dell’Ats sui richiami delle vaccinazioni alle comunicazioni di scuola o associazioni ricreative – arriveranno a entrambi i genitori.
“Questo registro nasce dalla necessità anche del genitore che non vive più con il figlio di essere informato sulle questioni pratiche che lo riguardano e che possono influenzare la qualità della sua vita – dice Angelo Stucchi, sindaco di Gorgonzola a guida centrosinistra – Ma soprattutto indirettamente permette anche al bambino di mantenere i rapporti personali con entrambi i genitori”.
La proposta è stata portata avanti da un consigliere comunale che fa l’educatore, Nicolò Marchica, ed è stata approvata dal Consiglio comunale due settimane fa all’unanimità. “È un modo per continuare a fare il papà anche dopo la separazione”, dice Andrea Messaggeri, anche lui educatore, papà separato e uno dei sostenitori del registro a Gorgonzola. “Ora verrà istituito fisicamente il registro e faremo incontri per informare i cittadini – aggiunge il sindaco – Ci penserà l’amministrazione a informare associazioni ed enti su chi è iscritto all’elenco”.
Un anno e mezzo fa anche a Milano Pd e Lega avevano lanciato la proposta di istituire tale registro, poi non se ne fece nulla. La giunta Sala non è contraria a discuterne, qualora qualcuno si facesse avanti “con una proposta seria”, dice l’assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino. Che però manifesta alcuni dubbi sullo strumento: “Abbiamo raccolto pareri e preoccupazioni che questo registro possa essere usato contro la madre in alcune situazioni di particolare fragilità – dice Majorino – Il tema è controverso, in ogni caso siamo sempre pronti a parlarne ma senza improvvisazioni che possano nuocere a mamme e bambini”. Per Majorino è prioritario “riconoscere le famiglie monogenitoriali, per esempio inserendole come elemento che fa punteggio nell’accesso ai bandi di sostegno al reddito o di varie iniziative come, per esempio, il bonus tata”.
fonte: La Repubblica
http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/12/14/news/famiglie_separate_debutta_in_lombardia_il_registro_salva-papa_-154047511/