Il falò dei 63mila cervelli espulsi dagli atenei italiani

Bologna 2006, la protesta dei ricercatori precari
mio commento: la mancanza di lungimiranza e la recessione accompagnate dai tagli, spesso indiscriminati, hanno portato il paese a una situazione insostenibile. I vari governi che si sono succeduti, in nome della stabilità che deve portare il bilancio dello Stato in parità, hanno attuato politiche troppo regressive.
Nel contempo sono lievitate tasse e imposte. Chi ne ha risentito di più sono le famiglie meno abbienti, come al solito, e la vita è divenuta insostenibile per molti cittadini. Tutto ciò deve trovare una pronta e urgentisima inversione di tendenza per ridare a tutti, cervelli compresi ovviamente, un lavoro e una vita dignitosa. Gli investimenti sono fermi e l’economia di coseguenza è quasi immobile. I disoccupati in Italia sono circa 6 milioni. Questi dati non possono essere considerati semplicemente allarmanti!
Mario Piromallo

Università. Presentati ieri a Roma i dati dell’indagine Flc-Cgil «Ricercarsi». Dal 2003 formati 68 mila ricercatori, solo 4500 gli assunti. Sembra la trama del film “Smetto quando voglio”, ma è la storia vera di migliaia di persone.