FALCONE E BORSELLINO

Fragore abbagliante di tuoni e saette
balzo nel sole di vetture
in frammenti contorti
in lacerti sanguenti di corpi umani
e subito silenzio
Si ritirò dall’universo Dio
e affondarono i giusti nell’angoscia
Piombò fra il sangue e le lamiere in pianto
striminzito
Dio
e adunava affannoso i brandelli dispersi
dell’anima sublime di Giovanni
tremolando la ricomponeva
la sollevava sul palmo della mano
– splendeva! –
la librava nell’etere
con imperioso cenno la guidava
fra gli angeli più alti
Sorrideva Il Falcone d’imbarazzo
a tanta gloria
per una vita spesa
come diversamente non poteva
un uomo come lui
per una morte
nella tabella a rischio dell’impegno
con mano ferma da lui stesso iscritta
probabile
Amaramente ironico Il Falcone
osservava il rattrappito Iddio
che i brandelli dell’anime adunava
le rimirava un attimo
perplesso
come bianche colombe le librava
e piangeva…
O Padre o Patruzzu m’a che chiangi
io la sapevo – e tu no? – questa ventura
il tritolo il tritolo
predicevo
sciùgati l’occhi e dammi
la mia carusa cara
dammi Francesca
la compagna
duci e gagliarda de’ me’ giorn’a rischio
Le guance imporporate Dio raccolse
con mano riverente
l’anima gemina
con bella spira l’elevò a Giovanni
Figghiuzza mia
sono finiti i batticuori l’ansia
ducizza mia
stanno tutti con noi i compagni nostri
compagni per la vita
compagni nella morte
e c’è Libero Grasso
ci sono tutti l’àutri
che prima di noi saggiàru lu scempiu
Dio strapazzava l’Angelo Custode
– che facevi infingardo! –
O Padre è stato un attimo… incantato
m’ero nel rivedere questa terra
tutta nel sole
e il Gran Falco rideva divertito
lascialo Patri
lui che poteva fare
meschinello…
e poi gli voglio bene
ch’è ‘nnamorato!… de la Terra mia!…
di questa terra che non ha l’eguale…
Sicilia mia!…
Sicilia duci … …e amagra!…
Sempre più rosso in viso il Grande Padre
rude afferrava l’Angelo per l’ala
e lo scuoteva
io ti degrado
sulla terra rimani ma non più
come Custode
va’ in utero di donna e nasci uomo
puro e onesto e…
… non svagarti!!!…
anda fra gli azzeccagarbugli e sbroglia
i loro imbrogli e imbriglia gl’imbroglioni
e sii nel Foro … faro!
Quest’è un’ottima idea giunge ridente
il plauso di Falcone
Pavonèggiasi Dio come un bambino
al plauso del Gran Falco
ma il Falco già strideva
con fragore di penne
Patri Patruzzu curri in via D’Amelio
ma il Padre si svagava…
rimirava…
la bella terra fulgida nel sole…
tutt’intorno alla tragica imboscata…
e Falcone gridava corri Padre
in via D’Amelio corri
… ma il Padre si svagava…
…..e il fragore scoppiò nel Cuore di Palermo
ed ogni cuore puro
sànguido ancora per l’orrida Capaci
si raggelò
… mentre Dio ammirava la Sicilia bella…
Volò Falco in D’Amelio
a raccogliere l’anima stracciata
di Paolo Borsellino
del fraterno amico
a trasportarla nel più alto cielo…
a confortarla…..
S’i bianca com’a zagara
S’i bianca di purezza
S’i bianca di spaventu
Anima frati miu
Io pure mi schiantai
Che botta amicu duci
Pariva Mungibeddu
L’Etna di petr’e focu
Curaggiu figghiu
Curaggiu frati
Zàgara profumata…

<> O <>O <> O <>
Michela Dieni