Fabo: via da questo inferno

Le ultime ore di Fabo: “Via da quest’inferno, ce l’ho fatta senza l’aiuto del mio Stato”

Prima di perdere conoscenza ha scherzato con gli amici: “Mettete sempre le cinture”. Per attivare l’immissione del farmaco ha dovuto mordere un pulsante. Il post della fidanzata Valeria dalla Svizzera: “Vorrei che questa notte non finisse mai”. Il corpo sarà cremato, le ceneri potrebbero essere portate nella sua amata India

dal nostro inviato PIERO COLAPRICO

Le sue labbra per amare un’ultima volta e per uccidersi. Dicono che se ne sia andato “esattamente come voleva”, il dj Fabo, e comunque non l’ha fatto a bassa voce. Protesta, perché “sono arrivato in Svizzera con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato”.

Ringrazia il radicale Marco Cappato, che l’ha strappato “a un inferno di dolore, di dolore, di dolore”. E chiunque abbia ascoltato in Internet questo suo ultimo file audio può comprendere quanta fatica fisica gli costasse ogni sillaba.

L’ultimo appello di dj Fabo: “Sono giunto in Svizzera senza l’aiuto dello Stato”

Era completamente paralizzato e cieco da tre anni, per un incidente d’auto nell’estate del 2014: “Sono un cervello attaccato a un corpo che non ubbidisce e che non vede più nulla intorno a lui”, diceva. E quando qualcuno gli suggeriva che, udendo e pensando, avrebbe potuto combinare ancora qualcosa con la musica, la sua passione, non ci stava: “La musica era felicità, era bellissimo tornare a casa alle 7 del mattino, parlare con le persone, ora non riuscirei a far nulla. A volte quando sento la musica mi viene addosso una grande, insopportabile tristezza, era la vita e questa non è la vita”, era diventata un naufragio e dj Fabo s’è inabissato.

L’appello a Mattarella dell’ex dj tetraplegico: ”Lasciatemi morire”