Expo: vigili urbani sul piede di guerra

Expo, i vigili urbani sul piede di guerra: “Subito l’accordo sugli straordinari o ci fermiamo”

Lettera al Comune di Milano in cui tutte e sette le sigle sindacali bocciano la proposta dell’amministrazione: tre milioni di euro per l’intero monte di straordinari durante i sei mesi dell’Esposizione

di MASSIMO PISA

La richiesta, rigida nella forma e firmata da tutt’e sette le sigle sindacali dei ghisa, è datata 2 aprile, venerdì santo, all’indomani dell’ultima fumata nera al tavolo tra Comune di Milano e vigili: 3 milioni di euro la proposta di Palazzo Marino per l’intero monte di sei mesi di straordinari per l’Esposizione Universale, bocciata senz’appello come “elemosina”. Oggetto: “Organizzazione servizi Expo, richiesta urgente di incontro”. Destinatario: “Dott. Tullio Mastrangelo, Comandante Polizia Locale”. Scadenza: “Senza alcun riscontro nel termine di giorni 3, verranno valutate le opportune iniziative di mobilitazione della Categoria”. E cioè lunedì, pasquetta.

Da piazza Beccaria più che prevedibile silenzio, viste anche le festività di mezzo. Ma sono ingredienti esplosivi per gli ultimi due round del tavolo, previsti per martedì e mercoledì, a tre settimane dall’inaugurazione del sito di RhoPero: o si chiude il contratto decentrato e l’intera partita sui servizi per l’Expo, o la minaccia di agitazione della polizia locale prenderà corpo con conseguenze imprevedibili. La lettera dei sindacati a Mastrangelo – e in copia al sindaco, agli assessori Bisconti e Granelli e al direttore centrale delle Risorse umane del Comune, Pollio Salimbeni – è secca, meno di trenta righe con due punti chiave.

Il primo: “Il personale della Polizia Locale non si trova attualmente nelle condizioni di poter valutare l’incentivazione all’eventuale progetto e di conseguenza l’adesione potrebbe risultare compromessa”. E ancora: “Il ritardo organizzativo in essere potrebbe incidere sul diritto alla fruizione delle ferie estive del personale interessato, nonché generalizzare il malcontento degli operatori destinatari dei servizi che dovranno fronteggiare come emergenze sei mesi di eventi”.

Mancano anche le direttive sui cambi turno degli agenti impegnati sul sito Expo, che dovrebbero essere 300 al giorno spalmati su due fasce orarie da 70 pattuglie ciascuna più una notturna. E indicazioni su dove attingere – i corridoi di piazza Beccaria mormorano di una sospensione del vigile di quartiere – per non scoprire i servizi in città. Appuntamento martedì 7 aprile alle 14, aria elettrica. “Il comandante è sparito – attacca Danilo Tosarelli, responsabile rsu Usb – in un momento critico come questo deve assumersi le sue responsabilità.

Un nuovo caso Roma? Nessuno si sogni di creare una nuova crociata contro di noi. Non siamo burattini”. Alfredo Masucci, segretario Uil, puntualizza: “La nostra priorità sono il contratto e la sicurezza dei colleghi. Senza queste premesse noi non siamo assolutamente interessati a parlare di Expo”. Tatiana Cazzaniga, della Cgil Funzione pubblica, apre: “Noi vorremmo trovare un accordo, non credo che l’amministrazione sia così stupida da non arrivare con qualcosa al tavolo.

Qualche risorsa pare l’abbiano trovata, uno sforzo in più potrebbero farlo. Altrimenti agiremo di conseguenza”. E Daniele Vincini, del Sulpm: “Dopo il pesce d’aprile della proposta dei 3 milioni, che vorrebbero dire 200 euro al mese per 22 ore di straordinario, speriamo si parli di cose serie. Speriamo che il buon senso prevalga: non è che gongoliamo a mobilitarci”.

fonte: la Repubblica

http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/04/06/news/expo_l_ultimatum_dai_vigili_urbani_subito_l_accordo_sugli_straordinari_oppure_ci_fermiamo_-111331323/