Europa: sinistra e non solo

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Il notevole aumento del Gruppo della Sinistra (GUE) che nel Parlamento Europeo è passato dai 39 deputati della scorsa legislatura ai 52 attuali si è realizzato grazie all’adesione al gruppo di partiti che non rientrano nel classico perimetro della sinistra.
A fianco dei partiti storicamente affiliati alla Sinistra Europea ed ai Verdi nordici troviamo new entry veramente sorprendenti quali: il Partito umanista ed animalista tedesco, il Partito per gli animali olandese, gli Indignati spagnoli di Podemos, gli Indipendentisti baschi, gli Alternativi galiziani, i Repubblicani irlandesi del Sinn Fein e l’Unione dell’Oltremare francese.
Si spiegano in questo modo i numeri imprevisti della delegazione spagnola che conta ben 11 dei 54 deputati eletti dalla Spagna e degli Irlandesi (5 su 12). Risultati che si avvicinano al clamoroso successo di Tsipras in Grecia che ha eletto ben 7 dei 22 deputati ellenici.
Il risultato complessivo ha del clamoroso in quanto su 52 deputati solo 25 aderiscono ai due tradizionali partiti transnazionali fondatori del GUE, per l’esattezza 23 alla Sinistra Europea e 2 ai verdi nordici (il deputato finlandese ed il deputato svedese).
Un esperimento di grande significato politico che ha già mietuto le sue prime vittime: i 2 deputati del Partito Comunista Greco, in aperta polemica con la pluralità politica del nuovo GUE, hanno deciso di non aderire e sono rimasti nel limbo dei non iscritti (con i leghisti italiani, i postfascisti di Le Pen ed i neonazisti di Alba Dorata a cui lo statuto parlamentare non permette l’adesione alle commissioni ed alle delegazioni).
Angelo Gerosa