di Angelo Gerosa.
L’Istituto Cattaneo di Bologna ha analizzato i più recenti sondaggi elettorali di tutti i paesi europei, traducendoli in seggi del Parlamento europeo.
Pur con la dovuta prudenza che si deve mantenere nei confronti dei sondaggi, le notizie per la sinistra non sono per nulla pessime.
Stante questa ricerca il GUE (sinistra europea e verdi nordici) vedrebbe aumentare i propri deputati dagli attuali 51 a 63, con ottimi risultati soprattutto in Francia (12 deputati), Germania (10 deputati), Spagna (10 deputati), Grecia (7 deputati) Olanda (5 deputati) e Portogallo (4 deputati).
Un risultato non inferiore a quelli dell’estrema destra (ENF, 63 deputati) e dei cosiddetti populisti (EFDD 55 deputati).
Dalla ricerca emerge anche una buon tenuta dei verdi, che confermerebbero 45 dei loro attuali 52 seggi.
Ne uscirebbe un Parlamento difficilmente governabile, in quanto lo storico bipartitismo Socialisti e Popolari verrebbe sostituito da una giungla di 8 gruppi parlamentari di una certa consistenza (180 popolari, 139 socialisti, 93 liberali, 63 di sinistra, 63 d’estrema destra, 55 populisti, 54 conservatori e 45 verdi).
La ricerca stima nessun deputato italiano sia nel GUE che nei Verdi, situazione che sarebbe, purtroppo, in controtendenza rispetto a tutti gli altri grandi paesi: in questi due gruppi la Germania eleggerebbe 28 deputati, la Francia 17, la Spagna 13 e l’Olanda 9.
Ma potrebbe trattarsi di una ipotesi troppo pessimista, in quanto i sondaggi stimano che Leu e Pap, pur inferiori alla soglia del 4%, complessivamente varrebbero tra il 4,5 ed il 5%, un risultato che porterebbe ad eleggere 4 deputati, contro i 3 eletti nelle ultime elezioni dalla Lista Tsipras.
Per i verdi il ragionamento è più complicato. Infatti pur accreditati di un modesto 0,3%, si parla sempre più insistentemente di un interesse del M5S per una lista comune, finalizzata ad un passaggio dal gruppo populista (orfano del fondatore Farage) al gruppo verde.
Tale ipotesi provocherebbe un piccolo terremoto politico: i 25 deputati “pentastellambientalisti” farebbero dei verdi il quarto gruppo europarlamentare.
Il recente congresso dei verdi italiani ha deciso a maggioranza di presentare una lista autonoma alle prossime elezioni europee, ma la forza dei numeri potrebbe portare a riconsiderare tale scelta.