di Angelo Gerosa. Giovedì 15 maggio alle ore 21 Rai News 24 trasmetterà il confronto tra i 5 leader che concorrono per la presidenza europea.
Era ora in quanto é proprio questo il grande significato del voto che esprimeremo tra 10 giorni e, purtroppo, fino ad oggi si è discusso di tutt’altro. Come se non fosse il Presidente dell’UE a legiferare sugli oltre 500 milioni di cittadini dei 28 Stati aderenti.
In Italia rischiamo di scegliere il futuro leader europeo basandoci esclusivamente sui temi di casa nostra. Come se dovessimo scegliere tra Renzi, Grillo e Berlusconi e non tra Schulz, Tsipras e Junker.
Il voto non prevede il premio di maggioranza e quindi, visto che sicuramente nessun candidato otterrà la maggioranza assoluta dei voti, il Presidente verrà eletto dal Parlamento Europeo. Sulla base di quali alleanze? Grande intesa tra il socialista Schulz ed il popolare Junker? Maggioranza di sinistra tra Schulz, Tsipras e la verde Keller? Maggioranza di destra tra Junker ed il liberale Verhofstadt?
In questi ultimi giorni di campagna elettorale si dovrebbe discutere di questo e cioè dei programmi delle alleanze. Invece discutiamo delle beghe politiche nazionali che con queste elezioni non c’entrano nulla.
La verità è che in Italia siamo partiti male: ben 12 delle nostre 14 liste non indicano neppure il nome del candidato premier nel proprio simbolo. Solo Sinistra e Scelta Europea lo indicano (rispettivamente con Alexis Tsipras e Guy Verhofstadt.)
Il Movimento 5 Stelle non sostiene alcun candidato e dichiara che non parteciperà neppure all’elezione del premier (mancanza di rispetto del proprio elettorato?)
Forza Italia chiede un voto contro la Germania e nel contempo sostiene Jean Claude Juncker, il candidato premier imposto proprio dalla Merkel per il rigore teutonico dimostrato nella sua passata esperienza di presidente europeo.
Italia dei Valori dopo aver sostenuto il rivoluzionario (antiliberista) Ingroia alle scorse elezioni politiche ora sostiene il liberale (e ultraliberista) Verhofstadt.
Ecco i candidati premier:
Per i socialisti il tedesco Martin Schulz, 58 anni, presidente del parlamento europeo dal 2012, sostenitore di una politica di austerità coniugata con una maggior equità sociale.
Per i popolari il lussemburghese Jean Claude Juncker, 59 anni, già Presidente dell’eurogruppo. Sostenitore della continuità in campo economico, unico candidato che accettare ufficialmente il veto posto dalla Merkel all’ipotesi di istituire gli eurobond ,
Per la sinistra il greco Alexis Tsipras, 39 anni, protagonista della lotta contro la politica dell’austerità ed a favore degli investimenti per la crescita economica ed il lavoro.
Per i liberali il belga Guy Verhofstadt, 61 anni con decennale esperienza di ministro e capo di governo.
Per i Verdi la tedesca Ska Keller, 32 anni, eurodeputata ed ex portavoce della Federazione dei Giovani Verdi europei. Militante antirazzista e paladina dei diritti civili (co-candidato il francese Bovè) .