di Angelo Gerosa. Dopo il frettoloso accordo con il leader partito della destra antieuropeista inglese Nigel Farage e la successiva protesta sollevatasi da molti militanti pentastellati il tragicomico genovese ha tentato di rifarsi una verginità politica giocando la carta dei verdi europei.
La risposta dei versdi non si è fatta attendere ed è stata netta. Un no dettato da attente valutazioni politiche a cui si è aggiunta da parte della giovane candidata verde alla Presidenza Europea Ska Keller una maliziosa apertura agli eventuali eurodeputati grillini in fuga dall’abbraccio con la destra xenofoba.
Per Grillo non sarà facile trovare la quadratura del cerchio e più di un osservatore politico vanza l’ipotesi che la base del M5S a fine giugno potrebbe non ratificare l’accordo con Kalage lasciando il movimento “senza gruppo” e quindi ai margini dall’attività del parlamento Europeo (ipotesi per la verità avanzata dal nordmilanotizie già all’indomani del voto)