Esilio finito: la Fiom rientra a Mirafiori

mirafiori
commento: Finalmente una buona notizia! Mario Piromallo
La foto di Gramsci. Il ritratto di Berlinguer. La gigantografia dell’assemblea oceanica con Trentin sulla pista per la prova auto. Oggi alle 11 torneranno al loro posto a Mirafiori. E presto tornerà anche l’Unità, sbullonata con le bacheche, come in altre fabbriche Fiat. Rientreranno alle 11 dalla stessa porta da cui uscirono il 4 gennaio 2012: la numero 2 di Corso Tazzoli. Quel giorno le facce meste dei delegati Fiom Cgil vennero immortalate dai fotografi mentre uscivano carichi di ricordi. Inventariato tutto, caricarono anche la fotocopiatrice sul camion. Dovevano lasciare la loro saletta per non aver firmato il contratto separato di primo livello Fiat, per non essersi piegati al modello Marchionne. Con una promessa. Oggi mantenuta: «Non abbiamo voluto che fosse la Fiat a imballare le nostre cose, e saremo noi a riportarle dentro», disse Giorgio Airaudo, allora responsabile Fiat della Fiom. Oggi, da deputato di Sel, ci sarà anche lui a festeggiare la fine dell’esilio.
«TORNIAMO A CASA»
Sono passati più di tre mesi dalla sentenza della Corte costituzionale. Mirafiori è fra le ultime fabbriche Fiat a ridare «agibilità sindacale» ai delegati Fiom Cgil. I 15 delegati delle Carrozzierie si riapproprierano dei 20 metri quadri della saletta…
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