Ergastolo al primario della “clinica degli orrori”

La clinica degli orrori

La clinica degli orrori

Ergastolo a Brega Massone – primario “clinica degli orrori”

I giudici della Prima Corte d’Assise di Milano hanno condannato all’ergastolo Pier Paolo Brega Massone, l’ex primario della clinica Santa Rita di Milano accusato di omicidio volontario per la morte di 4 pazienti. Il medico è stato condannato anche a tre anni d’isolamento diurno.

La Corte d’Assise ha condannato Brega Massone per omicidio volontario e lesioni. I pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano avevano chiesto per lui la condanna all’ergastolo e a due anni e 6 mesi di isolamento diurno.

Brega Massone ha ascoltato il verdetto in aula, senza tradire particolari emozioni, a fianco della moglie. I giudici, nel dispositivo, hanno escluso l’aggravante della crudeltà che era chiesta dall’accusa. Poi è stato accompagnato fuori dai carabinieri. I pm Pradella e Siciliano hanno spiegato di avere depositato, fuori dall’udienza, una richiesta di arresto immediato per pericolo di fuga che è stata immediatamente eseguita dagli uomini dell’arma.

Brega Massone è stato arrestato dai carabinieri presenti al palazzo di giustizia di Milano. Nei suoi confronti è stata disposta infatti dai giudici l’esecuzione immediata della sentenza così come era stato chiesto dai Pm Tiziana Siciliano e Grazia Pradella. L’ex primario della Santa Rita, ribattezzata dopo l’apertura dell’inchiesta la ‘Clinica degli orrorì, era in aula ed è stato subito prelevato dai militari e portato in carcere.

«C’era la possibilità concreta che Brega Massone fuggisse. Per questo è stato arrestato. L’unica ipotesi di arresto, dopo una sentenza, è che ci sia il rischio del pericolo di fuga». Così il pm Tiziana Siciliano ha spiegato la ragione per cui Pier Paolo Brega Massone, l’ex primario della clinica Santa Rita, è stato arrestato dai carabinieri subito dopo la lettura della sentenza che lo ha condannato all’ergastolo più tre anni di isolamento diurno. Una scena che raramente si vede in un’aula di giustizia.

Fabio Presicci e Marco Pansera, a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche, sono stati condannati rispettivamente a 30 e 26 anni di carcere nel processo sui presunti interventi inutili alla Santa Rita, ribattezzata ‘clinica degli orrorì. Erano gli aiutanti di Brega Massone, condannato all’ergastolo e a 3 anni di isolamento diurno. Brega era già stato condannato in secondo grado a 15 anni e mezzo di carcere per truffa e un’ottantina di casi di lesioni.

I giudici hanno inoltre condannato a un anno e 6 mesi di reclusione due anestesisti, Giuseppe Sergio Di Terlizzi e Gianandrea Bona, che avevano addormentato tre dei pazienti morti. Sono accusati di cooperazione in omicidio colposo perchè non si sarebbero opposti alle operazioni pur avendone il dovere. Il loro capo d’accusa si prescriverà comunque a giorni. Analoghe imputazioni per altri tre anestesisti sono state dichiarate prescritte; inflitti un anno e 2 mesi a Enza La Corte, un’infermiera accusata di favoreggiamento e concorso con Brega Massone in appropriazione indebita perchè durante l’inchiesta avrebbe tentato di far sparire le cartelle cliniche del reparto dell’ex primario e con lui avrebbe sottratto materiale medico alla clinica; e 2 anni e 3 mesi a Renato Scarponi, accusato di truffa aggravata dal danno patrimoniale di rilevante entità e falso in qualità di responsabile del reparto di Riabilitazione, in relazione alla documentazione che sarebbe stata falsificata per chiedere indebitamente rimborsi pubblici.

fonte: l’Unità

http://www.unita.it/italia/clinica-orrori-santa-rita-brega-massone-presicci-pansera-ergastolo-milano-morte-pazienti-omicidio–1.562590