Equità sociale, non solo stabilità

Le pensionate e i pensionati di Fnp-Cisl, Uilp-Uil e Spi Cgil che hanno deciso di iniziare un presidio in piazza del Pantheon chiedono “un atto di coraggio” come ha ricordato Carla Cantone segretario generale dello Spi-Cgil, rivendicando come la “legge di Stabilità debba essere profondamente cambiata a partire dalla rivalutazione delle pensioni”. Ribadisco che sarebbe grave se il Governo Letta non conferisse alla legge di Stabilità quel carattere di equità sociale invocata da più parti: dalla soluzione dei cosiddetti esodati all’indicizzazione delle pensioni. E’ noto la nostra linea: quella di un una redistribuzione delle risorse interna al sistema, ad esempio come si è fatto al tempo del Governo Prodi con il blocco della indicizzazione al di sopra delle 8 volte il minimo al fine di contribuire all’istituzione della 14esima mensilità per i pensionati più poveri, quelli fino a 700 euro mensili. Il Governo Prodi inoltre è stato quello che, sempre nel 2007, ha previsto nel Protocollo con le parti sociali di portare il tasso di sostituzione, vale a dire il
rapporto tra stipendio e pensione percepita, a un livello non inferiore al 60% per le nuove generazioni. Obiettivo raggiungibile attraverso la lotta alla precarietà, ai bassi salari e attraverso meccanismi di solidarietà tra le generazioni.
fonte: l’Unità
http://lavoro-2-0.com.unita.it/politica/2013/12/04/equita-sociale-non-solo-stabilita/