Articolo di Redazione di Mario Piromallo in collaborazione con Carlo Gullà
Sarà una campagna elettorale sotto l’ombrellone quella che condurrà alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre 2022.
Il termine fissato per la presentazione dei simboli delle liste al Viminale è infatti tra il 12 e il 14 agosto.
La prima domenica di autunno si voterà con il Rosatellum – non essendo andata in porto nessuna riforma elettorale!
Diciamo che il possibile cambiamento di questa legge profondamente sbagliata è stato ostacolato da gran parte dei partiti che hanno composto il parlamento uscente!
Una legge che prevede un sistema elettorale misto per Camera e Senato con un terzo dei parlamentari eletto in collegi uninominali e due terzi in collegi plurinominali, con liste bloccate! L’ennesima legge iniqua!
Entro il 15 ottobre il nuovo Parlamento si riunirà in prima seduta – vale a dire non oltre il ventesimo giorno dopo il voto – e fino ad allora restano in carica le vecchie camere.
Mario Draghi e il Consiglio dei Ministri si occuperanno di portare avanti le questioni legate alle emergenze contingenti: dalla guerra in Ucraina, al costo delle materie prime, al Pnrr, senza dimenticare la questione vitale, visto l’approssimarsi dell’autunno, del tetto al prezzo del gas dalla Russia.
Anche questa crisi energetica, sembra creata, come spessissimo succede, per colpire le fasce più deboli!
C’è da notare che malgrado lo scioglimento delle Camere, il vitalizio parlamentare è stranamente salvo; infatti deputati e senatori non perderanno il diritto alla pensione pro quota di questa legislatura per pochi giorni. Altra piccola grande porcheria!
Infine, grazie alla riforma costituzionale approvata in questa legislatura, scende il numero dei parlamentari: passano da 630 a 400 i deputati e da 315 a 200 i senatori.