A distanza di 5 mesi continua lo sciame sismico provocato a sinistra dall’insuccesso di Rivoluzione Civile alle elezioni del 24 febbraio.
Il cartello elettorale capeggiato da Ingroia è stato definitivamente sciolto lo scorso 2 maggio per decisione unanime dei partiti aderenti ma l’onda lunga della discussione post elettorale prosegue e non mancano le sorprese.
Dopo un mese dall’ufficializzazione delle dimissioni di Antonio Di Pietro da segretario dell’Italia dei Valori e l’elezione del nuovo segretario nazionale Ignazio Messina ieri vi è stato il cambio della guardia nel Partito dei Comunisti Italiani.
Nel congresso del PDCI in corso a Chianciano Terme Oliviero Diliberto, ha lasciato la carica di segretario nazionale che ricopriva da 13 anni, cioè dalla fondazione del Partito ed è stato eletto il nuovo segretario.
Si tratta del sessantenne Cesare Procaccini, già segretario regionale delle Marche.
Il documento politico conclusivo recuperando la parola d’ordine dell’unita della sinistra sembra voler segnare la fine della stagione della politica della testimonianza ed è stato votato con una maggioranza superiore al 75% degli iscritti.
Il congresso di Rifondazione Comunista si terrà a novembre di questo anno. Dopo la sconfitta elettorale il segretario Paolo Ferrero aveva rassegnato le dimissioni ma la Direzione le aveva respinte a maggioranza.
Nessun cambio di leader parrebbe profilarsi invece per la Federazione dei Verdi dove Angelo Bonelli mantiene la carica di Presidente nazionale.
Angelo Gerosa