Droghe: passa legge tampone non progressista

droga leggera

Droghe, passa la nuova legge: Distinzione tra ‘leggere’ e ‘pesanti’

La nuova legge sulle droghe passa con la fiducia anche al Senato. Con 155 voti favorevoli e 105 contrari il dispositivo, che va a colmare la lacuna lasciata aperta dalla bocciatura da parte della Corte Costituzionale della Fini-Giovanardi.
Le critiche di SEL: «L’impianto di questa legge – dice Peppe De Cristofaro – è ancora profondamente influenzato dalla logica secondo cui la diffusione delle droghe si combatte con la penalizzazione, e non attraverso la sperimentazione che sta avvenendo in altri Paesi. Da più parti si stanno dismettendo le teorie in voga negli ultimi venti anni, Giovanardi non si limiti a guardare i Paesi in cui ci sono regolamenti stringenti, ma alle democrazia e a diversi stati americani che hanno aperto numerose brecce nel proibizionismo».

Un decreto approvato con una doppia fiducia, che secondo lo stesso relatore, Carlo Giovanardi, «è un decreto tampone, un provvedimento di emergenza per coprire vuoto normativo. Con calma, tranquillità e riflessione il Parlamento dovrà però ritornare sul tema in futuro». Intanto però secondo la maggioranza qualche obiettivo è già stato raggiunto.

In particolare, secondo Emilia Grazia De Biasi del Pd, il decreto sulle droghe «cercava un equilibrio delicato che è stato raggiunto, sono stati fatti passi in avanti su alcune urgenze. Non vi è nessun cedimento, ma un interesse a curare, riabilitare e prevenire, e non solo a punire. Vogliamo finalmente entrare nella modernità dal volto umano». Maggioranza compatta dunque, anche se lo stesso Nuovo Centrodestra dopo la fiducia alla Camera aveva reclamato necessarie modifiche. Ma l’ennesimo ricorso alla fiducia non è piaciuto alle opposizione, che hanno fischiato il ministro Boschi al momento della richiesta. Forza Italia «ritiene inaccettabile il rinnovato ricorso alla fiducia, con un ulteriore impedimento di discussione nel merito dei provvedimenti e in questo caso l’impossibilità di fare delle limitate ma indispensabili modifiche», dice Maurizio Gasparri. Per la Lega, «chiedere la fiducia è un gesto molto autoritario, perché tutti sapevano che questo era un testo che andava modificato» obietta Erika Stefani.

Nel merito, invece, molto critico il Movimento 5 Stelle che, spiega Nicola Airola, «da sempre ritiene un cardine la depenalizzazione delle droghe leggere a scopo terapeutico ma anche per un principio libertario, si è battuto per limitare i danni di questo decreto con diversi emendamenti. Pd e Sel hanno depositato diversi disegni di legge per la depenalizzazione, ma a noi sembrano tutte operazioni di make-up. Poi però si delega tutto a Giovanardi e si rinuncia a fare una discussione in questo senso. Come si sentono coloro che depositano questi disegni di legge?».

Dello stesso tono le critiche di Sel: «L’impianto di questa legge – dice Peppe De Cristofaro – è ancora profondamente influenzato dalla logica secondo cui la diffusione delle droghe si combatte con la penalizzazione, e non attraverso la sperimentazione che sta avvenendo in altri Paesi. Da più parti si stanno dismettendo le teorie in voga negli ultimi venti anni, Giovanardi non si limiti a guardare i Paesi in cui ci sono regolamenti stringenti, ma alle democrazia e a diversi stati americani che hanno aperto numerose brecce nel proibizionismo».