DOVE VA IL PD?

di Renzo Baricelli

Le dimissioni di Sergio Cofferati dal Pd fanno discutere e questo è positivo.

Però a me pare che molti eludano la questione vera.

Infatti il problema posto dalle dimissioni di Cofferati dal partito del quale è uno dei 45  fondatori, non può essere ridotto alle regole delle primarie e tanto meno come una reazione impulsiva per una delusione subita.

Non pare a nessuno che egli sia persona che reagisce con stizza ma piuttosto sia persona dotata di notevole autocontrollo, senso della realtà e capacità di cogliere il significato politico generale di ciò che accade.

Anche una discussione attorno a giudizi su quello che ha fatto o non ha fatto Sergio Cofferati nella sua vita non darebbe risposta al problema politico che sta di fronte  agli iscritti al Pd  e agli elettori tutti.

Il problema a ben vedere è che il Pd ha fatto una alleanza con Berlusconi  e, dopo la scissione di forza italia, ha continuato una alleanza di governo con i montiani di scelta civica e con il nuovo centro destra di Alfano.

Questa “strana”  alleanza  non è  stata motivata  come scelta di indirizzo politico del Partito Democratico, ma come scelta causata soltanto da una situazione di emergenza. Non era quindi un obbiettivo.

In molti vedranno queste affermazioni sempre più contraddette dalla concreta pratica degli atti politici e di governo del nuovo gruppo dirigente renziano del PD.

Per quanto riguarda Matteo Renzi, egli non ha mai affermato  che suo obbiettivo fosse quello di governare con la destra ma solo per l’interesse dell’Italia in una situazione di emergenza politica e  istituzionale.

Emergenza che il presidente della Repubblica Napolitano non ha più ravvisato tant’è che ha ritenuto possibile non rinviare neanche di un giorno le sue dimissioni.

E allora perché mai il Pd ha in sostanza accettato che in Liguria il centro destra abbia proclamato il suo appoggio a uno dei partecipanti alle primarie per scegliere il candidato del Pd alla presidenza della Liguria?

E’ evidente che la candidatura di Cofferati avrebbe trovato il naturale appoggio  delle forze di sinistra con un preciso significato di un rinnovata alleanza di centro sinistra per un governo riformista.

Mentre  la candidatura di Raffaella Paita assume il significato di una scelta di rinnovata alleanza del Pd col centro destra come scelta politica priva di qualsiasi giustificazione emergenziale.

Il punto politico è questo: dove vuole andare il Partito Democratico?