Dopo il Napolitano bis. Vendola avvia il cantiere della Sinistra

Il leader Sel invita Barca all’assemblea dell’8 maggio. Nichi Vendola non solo si è schierato contro l’ipotesi di un Napolitano bis – che di fatto apre a un governo di larghe intese – continuando a sostenere la candidatura di Stefano Rodotà. «Ha vinto Berlusconi», ha sentenziato Vendola.
Ma, dopo lo schianto del Pd, ha lanciato il progetto per una rifondazione della sinistra. Il primo passo è l’assemblea «di popolo» indetta per l’8 maggio, «aperta a chi vuole partecipare, compreso Fabrizio Barca», ha spiegato il leader di Sel, «per avviare un nuovo percorso e un nuovo cantiere e ricostruire la tela della sinistra di cui abbiamo bisogno».
Sull’eventuale rottura definitiva con il Pd ha messo in chiaro: «Non abbiamo nessuna intenzione di tornare indietro, di resuscitare la Sinistra Arcobaleno o di relegarci in un minoritarismo testimoniale. Da ora siamo impegnati a ricostruire, ricostruire ricostruire». Uno strappo che non mette in dubbio le alleanze strette per le prossime amministrative.
«NO AI VANTAGGI DI BOTTEGA». Il governatore pugliese ha quindi ribadito di non aver mai lavorato alla scissone del Pd: «Non ci siamo mai mossi in un’ottica di vantaggio di bottega, bensì per un cammino comune verso il futuro della sinistra. Ci mettiamo a disposizione di tutti coloro che vogliono reagire senza rinchiudersi in un angolo di rancore».
Dopo aver escluso l’ipotesi di voler «sfilare due o tre parlamentari ai democratici», Vendola ha aggiunto di «voler capire dove andrà il Pd, che è inciampato due volte negli ultimi due giorni per ragioni non oscure, ma perché due opzioni politiche diverse covano da tempo nella pancia di questo partito, coperte dalla liturgia dell’unità. Oggi emerge nella sua dirompenza questa divaricazione».
VERSO IL PARTITO SOCIALISTA EUROPEO. Il governatore ha annunciato che Sel «stringerà i tempi del percorso di adesione» al Partito socialista europeo.
Dal canto suo Barca ha ribadito su Twitter la sua posizione sul Napolitano bis: «Incomprensibile che il Pd non appoggi Stefano Rodotà o non proponga Emma Bonino».
Una posizione simile a quella di Vendola: «Più la sua candidatura cresceva nel cuore del Paese, tanto più rimbombava il silenzio del Pd».
IL TENTATIVO DI CONVINCERE IL PD. Per tutta la giornata gli uomini di Sel hanno cercato di convincere i grandi elettori Pd a seguirli sulla strada del voto a Rodotà, che avrebbe potuto aprire le porte a un governo con il M5S.
A conti fatti, appena una decina di dem lo hanno fatto. Sel però ha ormai fatto la sua scelta di campo: opposizione del ‘governissimo’ e ricerca della «interlocuzione a 360 gradi nel merito delle questioni» con i grillini.
L’alleanza di centrosinistra resta in piedi ‘in tutta Italia’ durante le prossime amministrative, ha comunque assicurato Vendola, che si è detto «addolorato» per la vicenda politica di Bersani. Il futuro, però. è ancora tutto da scrivere.
(da Lettera43)