Se questo è il nuovo capo della destra: la ricetta rimanda a pagine nere. E ad alleati imbarazzanti. Salvini corre ad abbracciare Marine Le Pen; fa il tifo per Vladimir Putin, dimenticando la scelta di campo che fece il Senatùr: «I nostri fratelli ceceni hanno bisogno dei fucili padani»; qui, infine, sceglie come compagni di viaggio Giorgia Meloni e Casa Pound, cioè quanto di più vecchio e polveroso abbia prodotto il neofascismo romano. Dunque questa sarebbe l’alternativa all’ex Cav? La nuova destra che risorge? In realtà non sembra granchè.(L’Espresso 12 marzo 2015, pag. 49, Bruno Manfellotto, “Se questo è il nuovo capo della destra”)