di Nicola Fratoianni (deputato di Sel)
Perchè gli F35 sono indispensabili e un piano per l’edilizia scolastica no?
Da oltre un anno il dibattito politico e pubblico italiano è incentrato sul tema della responsabilità e del senso dello Stato che vengono richiesti come obbligo morale alle figure politiche di questo paese, in ragione della situazione di perenne emergenza economica, dovuta alla crisi.
È su questa base di ragionamento, infatti, che è stato giustificato il governo Monti a novembre del 2011, ed è sull’altare del “serve responsabilità” che è stato confezionato un governo di larghe intese all’indomani delle elezioni di febbraio.
Tuttavia, la responsabilità sino ad oggi è stata collegata solo ed esclusivamente al tema della governabilità, ma non ha mai toccato le vere emergenze di questo paese e il modo in cui affrontarle e risolverle. È come se la politica si fosse avvitata su un dibattito riguardante le forme e le alchimie possibili per la tenuta di un governo, evitando, volutamente aggiungerei, di approfondire i nodi dei problemi. La politica ha abdicato al ruolo di decisore, per vestire i panni della piccola amministrazione che tende a guardare in casa propria, nel tentativo di conservare i fragili equilibri che la tengono in sella. Le decisioni più importanti da prendere, in sostanza, vengono sempre rinviate o rimosse e difficilmente assistiamo ad atti di coraggio, a spinte politiche decisive per il futuro del nostro paese.
Ma queste rimozioni consapevoli hanno a che fare con la vita dei cittadini, con le possibilità da offrire ai nostri figli, con l’urgenza di costruire un Paese a dimensione di bambini e giovani, con l’investimento in scuola e cultura, con l’abbattimento della precarietà nel mondo della formazione e del lavoro.
In definitiva, il senso di responsabilità della politica diventa una questione di forma se non affronta un tema come quello sollevato da Gian Antonio Stella, in un articolo pubblicato dal Corriere della Sera.
Più di 24mila scuole in Italia sono localizzate in zone ad elevato rischio sismico e idrogeologico; le nostre scuole, frequentate dai nostri figli, sono vecchie, obsolete, pericolose. Immediato arriva alla mente il paragone fra le scuole e il futuro di questo paese, che passa proprio dalla qualità del sistema di formazione.
Abbiamo ancora negli occhi il disastro del terremoto in Emilia, un anno fa, come la tragedia de L’Aquila. Non abbiamo dimenticato lo strazio della scuola crollata a San Giuliano, in quel 31 ottobre del 2002, in cui persero la vita 30 bambini. Questo è un paese che ha bisogno di cura, di prevenzione, di attenzione.
Uno dei temi principali della campagna elettorale di Sinistra Ecologia Libertà è stato proprio quello di un programma straordinario di edilizia scolastica, perché non possiamo più permetterci tragedie, non possiamo più pensare che i nostri figli passino la maggior parte della loro giornata dentro strutture pericolanti, fatiscenti, con barriere architettoniche che limitano l’accesso ai diversamente abili e privi di connettività. La domanda che risuona sempre, quando si sollevano necessità di questo tipo, è “Con quali risorse?”. E molto spesso questa domanda rappresenta una pietra tombale sulle rivendicazioni di cambiamento.
Proprio in questi giorni, il Ministro della Difesa Mario Mauro ha ribadito che l’acquisto degli aerei da guerra F35 è una necessità assoluta, a garanzia della pace. La domanda che rivolgo al Ministro della Difesa, al Ministro della Pubblica Istruzione e al governo italiano è se davvero siamo convinti che la pace la si conservi acquistando aerei da guerra, se davvero il governo italiano ritenga più utile e strategico, in questo momento storico, lasciare immutata la condizione delle nostre scuole e del sistema della formazione, per spendere miliardi di euro in tecnologia militare, sulla quale, per altro, molti Stati coinvolti nel programma sollevano in questi giorni dubbi di efficacia.
Credo che soprattutto nei momenti di difficoltà economica, sarebbe necessario fare del criterio dell’utilità il metro per decidere sugli investimenti di denaro pubblico.
Per questo chiedi al Ministro Carrozza, al Ministro Mauro e al governo italiano di tagliare le spese per l’acquisto degli aerei F35 e di utilizzare le risorse per un programma straordinario di edilizia scolastica in tutto il territorio nazionale che rinnovi le strutture e le adegui alla normativa antisismica, le doti di connettività, di laboratori e degli altri strumenti necessari.
La politica è utile e responsabile innanzitutto quando è in grado di migliorare le condizioni di vita dei giovani, delle donne e dei cittadini in carne e ossa.