Sesto documento congressuale del Circolo di SEL

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– Al Presidente Nichi Vendola e ai componenti del Coordinamento Nazionale
– Alla Presidenza Nazionale
– Ai membri dell’Assemblea Nazionale

Documento di contenuti dell’Assemblea congressuale del Circolo di Sesto San Giovanni. Contributo grazie al lavoro delle iscritte e iscritti del Circolo.

Introduzione
Il presente documento intende essere un piccolo mattone sull’edificio che si intende costruire. E’ l’occasione per ribadire l’importanza di questo confronto che dovrà creare un’alternativa concreta, credibile e convincente. Noi militanti intendiamo metterci in gioco perché ci sentiamo parte attiva di questo processo politico.
E’ questa un’ occasione di rilancio che non possiamo sprecare. Abbiamo davanti sfide importanti, per la riuscita delle
quali occorre, da una parte creare una prospettiva politica e partitica a lungo termine, dall’altra non disperdere il capitale sociale e la rete di militanti che ci ha permesso di affrontare gli eventi politici di questo ultimo difficile anno.
Intendiamo parlare di ciò che siamo e saremo forti delle nostre onvinzioni, orientate ad una sempre maggiore spinta sui grandi temi: ci riferiamo all’ Equità Sociale, al Rilancio Economico Sostenibile, alla difesa ed alla valorizzazione dell’Ambiente e del Territorio. Alla Solidarietà ed alla Pace.
Affrontare una riflessione tesa a risolvere le lacune interne e possibilmente estendere i nostri confini, imparare dai nostri errori per sforzarci di pensare a nuovi modi per canalizzare il consenso e la partecipazione politica.
Ad ogni livello, sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista organizzativo.
Alle parole devono seguire le pratiche, perché la buona politica va dimostrata nei fatti.
Siamo una realtà oramai strutturata ma è necessario irrobustire la nostra architettura affinché il dilemma partito-movimento venga superato con chiarezza, anche all’ interno della realtà sestese.

Parte Politica
Il quadro politico attuale è “confuso” all’indomani delle ultime Elezioni.
Chiamarle “larghe intese” significa celarne in qualche modo la natura e la genesi.
I paragoni con altre realtà europee sono impropri poiché evolutisi in panorami nazionali alquanto diversi tra di loro.
Dal nostro punto di vista non è altro che il ribaltamento effettivo degli esiti elettorali a cui SEL si è opposta giustamente, evitando di partecipare ad una ammucchiata partitica funzionale agli interessi tra i “berlusconismi” e derive di stampo moderato.
Pertanto siamo stati rispettosi del rapporto fiduciario con i nostri elettori e coerenti con la proposta di programma presentata alla vigilia delle elezioni, motivi per cui ora abbiamo la possibilità di accrescere il nostro ruolo nel centrosinistra non rinnegando alcuna scelta passata ma facendoci carico dell’accaduto.
Dobbiamo lavorare per un partito con un’identità a lungo termine, perché mai come adesso abbiamo ragione di esistere e di sollevare con chiarezza le nostre posizioni.
Mantenere la prospettiva di una sinistra di governo pronta a governare. Una politica di spessore, che unisca i pregi dell’essere un partito personalistico con quelli che comporta diventare un soggetto più definito e maturo.
Inoltre ben vengano le riflessioni interne riguardo alle divergenze ed alle prospettive fuori e dentro il centrosinistra. Dobbiamo lavorare per la costruzione di un forte coalizione di centro-sinistra in contrapposizione alla politica delle larghe intese.
Dobbiamo puntare sulla discontinuità in campo tematico ed identitario.
Cerchiamo di trasmettere la nostra idea di alternativa. Non dobbiamo dimenticare infine che la partita del cambiamento comporta anche la capacità di approccio al M5S incalzandolo al confronto sulle scelte politiche di fondo. Il grande patrimonio di lotte della sinistra italiana e del movimento dei lavoratori per la libertà, la democrazia, la difese e l’ attuazione della costituzione repubblicana e gli obbiettivi per costruire , agendo per cambiare il presente, un futuro di rinnovamento e di rilancio dell’ Italia. Il recinto delle opposizioni a questo Governo si deve meglio definire nel futuro, al di là delle percentuali di rappresentanza in Parlamento ; SEL può esserne un catalizzatore perché le ambiguità non ci appartengono, in primis nei rapporti con le altre forze del Centro-sinistra.
Vogliamo infine proporci con maggiore visibilità all’ opinione pubblica ed al dibattito generale, non siamo e non vogliamo essere una piccola realtà di nicchia appannaggio di cerchie ristrette di elettorato.
Continuiamo quindi il percorso intrapreso, esprimendo una politica nazionale che sia linfa per i territori e viceversa.

Parte organizzativa ed interna
Vogliamo incentivare la partecipazione all’interno del partito.
Partiamo dal basso, dai Circoli territoriali e tematici a loro volta pensati come piattaforme in grado di allargarsi facilmente alla società e luoghi in cui costruire quella cultura partecipativa e di dialogo capace di rafforzare e dare linfa all’intero partito.
Riteniamo quindi che questi stessi Circoli debbano dotarsi di una struttura organizzativa leggera:
un Coordinatore, un responsabile del Tesseramento, un responsabile dell’ Organizzazione ed un responsabile dell’ Informazione che lo affianchino.
Questi devono assicurare l’iniziativa politica e la crescita responsabile dei membri e degli iscritti.

Circolo SEL Peppino Impastato di Sesto San Giovanni