Se Di Maio si dimentica dei precari del suo stesso ministero…
CHECCHINO ANTONINI – 4 GIUGNO 2019
Preso com’è ad «abolire la povertà», il ministro del Lavoro Luigi di Maio non ha mai incontrato i precari del suo ministero che, da luglio dell’anno scorso, hanno ripetutamente scritto e chiesto. Intanto per loro comincia lo stillicidio del fine contratto. Sono, ad oggi, 654, dal primo giugno hanno perduto il posto in 13 e prima ancora sei nel mese precedente. Sono i precari dell’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal, già Italia lavoro). I precari di Anpal servizi sono un paradosso nella già paradossale vicenda politica e sociale di questo Paese: in attesa che i 3mila navigator vengano contrattualizzati in Anpal servizi e visto che i Centri per l’impiego sono attualmente sottodimensionati saranno loro a supportare i percettori di quello che viene chiamato “reddito di cittadinanza”. Giovedì prossimo, 6 giugno, faranno di nuovo sciopero e manifesteranno davanti al ministero dello Sviluppo economico a Roma.
«Mi puoi lasciare anonima?», chiede Marisol, nome di fantasia, prima di cominciare a raccontare che, dopo sei anni di tempo determinato e sei proroghe, ha perso il lavoro. Era una delle lavoratrici e lavoratori di Anpal servizi in distacco proprio al ministero per attività di alto livello come la formazione alle politiche attive del lavoro per fasce vulnerabili (ad esempio i rifugiati) e altre attività strategiche o proprio funzioni strutturali come la comunicazione istituzionale del ministero. In generale, più della metà dei dipendenti della società in house sono precari. E senza il superamento del precariato strutturale, gli operatori, da personale specializzato nelle politiche attive e nella ricollocazione, si stanno trasformando in soggetti da ricollocare.
#1g #redditocittadinanza continua la campagna di solidarietà. #contrattosubito per i 13 lavoratori a tempo determinato scaduti il 31 maggio e per quelli non rinnovati negli ultimi mesi. Stabilizzazione dei 654 precari #AnpalServizi #Navigatorpic.twitter.com/owrMeCJYVA
— PrecariAnpalServizi (@CrackJobsAct) June 1, 2019
«La prima lettera a Di Maio l’abbiamo scritta a luglio 2018, non ci ha mai risposto né ricevuto – spiega Marisol – nel tempo abbiamo capito che…per continuare a leggere:
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