Deutsche Bank: processo contro i top manager

Deutsche Bank, partito a Monaco il processo contro i top manager

germania

Juergen Fitschen, a sinistra, attuale co-ceo di Deutsche Bank e il predecessore Josef Ackermann (ansa)

L’accusa è tentativo di frode a danno dell’allora re delle tv private tedesche Leo Kirch, morto nel 2011. Coinvolta la ex prima linea della principale banca tedesca e – in una posizione meno imbarazzante – anche l’attuale co-amministratore delegato, Juergen Fitschen

dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

BERLINO – L’accusa è grave: tentativo di frode a danno dell’allora re delle tv private tedesche Leo Kirch, morto nel 2011. Da oggi sono sul banco degli imputati a Monaco il co-amministratore delegato di Deutsche Bank, Juergen Fitschen, i suoi predecessori Josef Ackermann e Rolf Ernst Breuer, e altri due ex alti dirigenti del primo istituto di credito tedesco, cioè Clemens Boersig già presidente del Consiglio di sorveglianza, e Tessen von Heydebreck allora membro dello stesso Consiglio. Per fortuna di Deutsche Bank, la pubblica accusa fa sapere che il ruolo di Juergen Fitschen sarebbe stato secondario nel caso, e che egli non è dunque accusato di responsabilità così gravi come gli altri tre. E intanto il collegio degli avvocati difensori contrattacca: è inammissibile e scorretto, dicono i legali dei top bankers, il modo in cui la magistratura sommerge la difesa e il pubblico con una marea di atti, rendendo più difficile il lavoro di tutti, e insieme ritarda la consegna di presunte prove la cui disponibilità è vitale per i difensori stessi.

Una persona si salva dal colpo d’immagine del processo: è l’altro co-numero uno di Deutsche Bank, il supermanager di origine indiana Anshu Jain, che negli ultimi mesi è emerso sempre più come il vero nuovo stratega della banca, anche con i radicali tagli appena decisi, e con la promessa di una correttezza totale. Impegno importantissimo, dopo che la banca ha dovuto pagare alle autorità di vigilanza usa e britanniche una multa di 2,5 miliardi per l’accusa di manipolazioni (concordate per guadagnarci sopra, dicono i board usa e uk, insieme a diverse altre banche internazionali) dei tassi di riferimento Libor ed Euribor.

Il caso Kirch è una vecchia storia, che si trascina da anni. Rolf Ernst Breuer in particolare è accusato di aver quantomeno accelerato il fallimento del ‘tv-mogul’ rilasciando un’intervista in cui esprimeva dubbi sulla sua solvibilità. La magistratura sostiene anche che l’istituto avrebbe cercato di celare fatti importanti del suo comportamento nel confronto con Kirch.

Il processo, cui i media internettiani e cartacei tedeschi dedicano oggi uno spazio enorme (la Sueddeutsche Zeitung lo narra in tutta la sua pagina 3, la più nobile del giornale, la Frankfurter dà un risalto estremo alla storia) comincia proprio poco dopo la vicenda della supermulta che ovviamente pesa sui bilanci nonostante Deutsche Bank si sia premunita accantonando liquidità per l’emergenza, e dopo i radicali tagli, decisi soprattutto da Anshu Jain perrendere l’istituto più snello, moderno ed efficiente. In particolare è stato deciso di cedere Postbank, la Banca delle poste federali rilevata pochi anni fa, e di chiudere quasi un terzo degli sportelli. Le chiusure e i tagli non riguardano la filiale italiana dell’istituto delle nere torri gemelle di Francoforte.

Fonte: la Repubblica

http://www.repubblica.it/economia/2015/04/28/news/deutsche_bank_processo-113052587/?ref=HRLV-4