Dunque le prove che il dott. Silvio Berlusconi è colpevole e non innocente, sono state così forti che il fior fiore degli avvocati della difesa non sono riusciti neppure a creare qualche dubbio, qualche perplessità. I giuidici della cassazione hanno sentenziato definitivamente la colpevolezza dell’imputato confermando la condanna a quatro anni di reclusione per frode fiscale di Berlusconi ai danni di tutti i contribuenti.
Hanno confermato anche la pena accessoria di interdizione dai pubbli uffici stabilendo che la interdizione medesima non può essere minore di un anno né superiore ai tre anni. A stabilirne la quantità esatta spetta alla corte d’appello di Milano.
Cosa faranno adesso Berlusconi e i dirigenti del suo partito?
Cercheranno, come sempre, di usare politicamente la sentenza e lo faranno in modo differenziato con l’esplicito o il tacito consenso del capo a secoda delle convenienze ai fini di mantenere il consenso del suo elettorato.
Una parte, Giuliano Ferrara in testa, strilleranno contro la sentenza già definita indegna.
Altri cercheranno di dimostrare che non c’è nessuna condanna. Infatti S.Berlusconi non andrà in galera, al massimo farà un anno agli arresti domiciliari oppure ai servizi sociali; l’interdizione intanto non c’è. Poi si vedrà.
Tutti quelli del Pdl e molti altri continueranno a dire che Berlusconi è un perseguitato politico e che in Italia c’è il cancro della giustizia politica che riesce a condizionare, a spaventare, persino persone per bene come i giudici della corte di cassazione. E invocheranno una riforma della giustizia e della costituzione per ridare all’Italia libertà e democrazia, perchè non si può far fuori un capo politico come Berlusconi con strumenti giudiziari.
La cosa più saggia che in qualsiasi altro paese democratico uno come Berlusconi avrebbe già fatto o sarebbe stato costretto a fare sarebbe il suo ritiro dalla politica. Vedremo, dipenderà dalla capacità di voltar pagina della cosidetta destra per bene. Ma dovrà darsi una nuova cultura e accettare davvero la costituzione e gli ordinamenti democratici dello stato.
E’ possibile che la destra italiana non sia capace di questa operazione e allora la deriva populista si farà ancora pi forte.
Le forze che si richiamano al centrosinistra dovrebbero affrontare in modo inedito e lo sviluppo della partecipazione democratica i problemi dell’Italia e dare battaglia ideale e politica affinchè prevalga nell’orientamento della maggioranza dei cittadini il senso degli interessi generali con in prima fila la dignità, i diritti e il benessere dei lavoratori e il futuro dei giovani oppure l’Italia e gli italiani saranno destinati a subire gravissimi arretramenti delle loro condizioni sotto ogni punto di vista. La parte più benestante potrà continuare a galleggiare ma in una Italia senza speranze, piena di macerie.
Renzo Baricelli