mio commento: per un cittadino dover assistere giornalmente a figure istituzionali, inteso come persone, che diventano pregiudicati è una umiliazione. Nel nostro paese tra l’altro tutto ciò è tristemente all’ordine del giorno. Anche perché, contrariamente a ciò che pensa ed esprime qualcuno che ha fatto parte di almeno un’istituzione, ci sono moltissimi italiani o abitanti del nostro paese che sono sostenuti da una solidissima etica morale accompagnata da una fiera onestà. Mario Piromallo
Dell’Utri atterrato a Fiumicino. Sconterà la pena nel carcere di Parma
L’ex senatore è atterrato a Fiumicino con un volo Alitalia da Beirut. Consegnato all’Interpol, ha lasciato l’aeroporto in ambulanza diretto al carcere di Parma dove c’è un centro clinico in grado di offrire cure adeguate all’ex parlamentare azzurro. Dia gli sequestra 25mila euro, telefoni cellulari e carte di credito
di FRANCESCO VIVIANO
L’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri è arrivato stamattina alle 7 a Fiumicino. In nottata a Beirut è salito su un volo Alitalia diretto a Roma insieme agli uomini dell’Interpol cui è stato consegnato dalle autorità libanesi. Dopo 4 ore ha lasciato lo scalo romano in ambulanza diretto al carcere di Parma, un penitenziario attrezzato con un centro clinico in cui l’ex parlamentare azzurro potrà ricevere l’assistenza eventualmente necessaria per i postumi dell’intervento di chirurgia cardiovascolare a cui si era sottoposto un paio di mesi fa. La casa circondariale di Parma è la stessa in cui è detenuto il boss mafioso Totò Riina e in passato aveva ospitato il boss Bernardo Provenzano.
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L’ex senatore di Forza Italia sarà accolto nella struttura medica interna al carcere e non nel reparto detenuti dell’ospedale Maggiore di Parma, anche se quest’ultima struttura potrebbe essere preallertata in qualsiasi momento in caso di peggioramento delle condizioni del detenuto. Accanto a lui sul volo la figlia Chiara, sempre al suo fianco fin dall’inizio della vicenda. La Dia ha sequestrato a Dell’Utri, in esecuzione di un provvedimento della Procura Generale di Palermo, una consistente somma di denaro, intorno ai 25mila euro, alcuni telefoni cellulari, agende e carte di credito. Completate quindi, come anticipato ieri, le procedure per l’estradizione dal Libano.