Decreto sicurezza, LeU: un colpo ai diritti umani contro la Costituzione

APPROVATO IL DECRETO SICUREZZA: UN COLPO AI DIRITTI UMANI, IN SPREGIO ALLA COSTITUZIONE

Con voto di fiducia sia alla Camera che al Senato, in spregio alla democrazia, il governo giallo-verde ha approvato il decreto “sicurezza”, con cui si assesta un colpo decisivo al diritto di asilo, associando l’illegalità all’immigrazione, di fatto criminalizzando il colore della pelle.

Il decreto è un attacco frontale allo status di asilo riconosciuto dalle norme internazionali: revoca, rifiuto e cessazione dell’asilo, fine dei permessi umanitari, divieto di iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo, limitazioni dell’accoglienza nel sistema SPRAR.

Come ha dichiarato, nell’annunciare il NO di Liberi e Uguali in Senato, la capogruppo Loredana De Petris «Voi con l’eliminazione della protezione umanitaria, con la riduzione del sistema di accoglienza, con l’induzione alla irregolarità e clandestinità non produrrete più legalità, state spingendo migliaia di persone verso un limbo di illegalità».

Il Gruppo di Liberi e Uguali ha votato NO al decreto ed ha presentato una pregiudiziale per violazione di diversi articoli della Costituzione:

  • l’articolo 2 che garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, senza fare distinzioni tra italiani e stranieri;
  • l’articolo 3 per cui tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e vanno rimossi gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana mentre nel decreto la dignità viene preclusa agli stranieri;
  • l’articolo 10 per cui la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali mentre nel decreto viene compresso il diritto di asilo in violazione, ad esempio, dell’articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e dell’articolo 31 della Convenzione di Ginevra;
  • l’articolo 13 che definisce la libertà personale inviolabile rimettendo le limitazioni ad atto motivato dell’autorità giudiziaria mentre nel decreto si prevede il trattenimento di trenta giorni per l’identificazione estendibili a 180 giorni;
  • l’articolo 27 che prevede che l’imputato non sia considerato colpevole sino alla condanna definitivamente il decreto prevede per lo straniero la presunzione di colpevolezza.

Negli interventi dei parlamentari di Liberi e Uguali si sottolinea che con il decreto si stanno stravolgendo i fondamentali della nostra civiltà giuridica e negando diritti inviolabili dell’uomo, pregiudicando il principio di eguaglianza tra i cittadini, con una filosofia che considera l’immigrazione, un grande fenomeno di questo tempo, esclusivamente come un tema securitario.

Paghiamo qui il fatto che in vent’anni non sia mai stata abrogata, neppure durante i governi di centro-sinistra, la Bossi-Fini, la legge che produce l’irregolarità delle persone che entrano in Italia e che si sia rinunciato, di conseguenza, a costruire un sistema che provi a governare il fenomeno migratorio, anche attraverso la creazione di corridoi umanitari.

Dobbiamo reagire e in fretta perché come ci ricorda il Naga, richiamando la deriva in corso negli ultimi vent’anni, “Si può fare anche di peggio e lo faranno”.