De Bortoli : Renzi, un maleducato di talento

foto da Huffington Post

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Ferruccio De Bortoli lascia il Corriere della Sera. Critiche agli azionisti “litigiosi” e a Renzi, un maleducato di talento

È con un lungo editoriale nelle pagine interne del “suo” giornale che il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli saluta i lettori. Dodici anni alla guida del Corriere, in cui entrò, giovanissimo praticante, nell’ottobre del ’73. Oggi se ne va, in forte polemica con “gli editori pro tempore”.

“Il Corriere – scrive De Bortoli – non è stato il portavoce di nessuno, tanto meno dei suoi troppi e litigiosi azionisti. Non ha fatto sconti al potere nelle sue varie forme, nemmeno a quello giudiziario. Ha giudicato i governi sui fatti, senza amicizie, pregiudizi o secondi fini. E proprio per questo è stato incisivo e criticato. Chi scrive ha avuto lunghe vicende giudiziarie con gli avvocati di Berlusconi, con D’Alema e tanti altri. Al nostro storico collaboratore Mario Monti – che ebbe, per fortuna dell’Italia, l’incarico dal presidente Napolitano di guidare il governo – non piacquero, per usare un eufemismo, alcuni nostri editoriali. Come a Prodi, del resto, a suo tempo. Pazienza”.

“Del giovane caudillo Renzi, che dire? Un maleducato di talento”, prosegue De Bortoli nel suo editoriale di addio al quotidiano di via Solferino. “Il Corriere ha appoggiato le sue riforme economiche, utili al Paese, ma ha diffidato fortemente del suo modo di interpretare il potere. Disprezza le istituzioni e mal sopporta le critiche. Personalmente mi auguro che Mattarella non firmi l’Italicum. Una legge sbagliata”.

“Ad alcuni miei, ormai ex, azionisti – scrive ancora De Boroli – sono risultate indigeste talune cronache finanziarie e giudiziarie. A Torino come a Milano. Se ne sono fatti una ragione. Alla Procura di Milano si sono irritati, e non poco, per come abbiamo trattato il caso Bruti-Robledo? Ancora pazienza. L’elenco potrebbe continuare”.

“In questo Paese, di modesta cultura delle regole, l’informazione è considerata da gran parte della classe dirigente un male necessario. Uno dei tanti segni di arretratezza”, scrive ancora De Bortoli, che conclude dicendosi “certo che con la nuova direzione il Corriere sarà ancora più autorevole, forte e innovativo. A tutti i colleghi, al direttore generale Alessandro Bompieri e al suo staff, va la mia gratitudine. Ai lettori, molti dei quali in questi giorni non mi hanno fatto mancare i segni della loro vicinanza, un grande e ideale abbraccio”.

fonte: Huffington Post

http://www.huffingtonpost.it/2015/04/30/ferruccio-de-bortoli-addio-al-corriere_n_7177612.html?ncid=fcbklnkithpmg00000001