Ddl scuola: richiesta fiducia sempre più concreta

Ddl scuola, depositato maxi emendamento in Commissione Senato. Ipotesi fiducia sempre più concreta

Ddl scuola, depositato maxi emendamento in Commissione Senato. Ipotesi fiducia sempre più concreta
Manifestazioni di protesta contro ddl di riforma della scuola-foto La Repubblica

mio commento: il premier insiste con piccoli ricatti! Mario Piromallo

Il testo dei relatori scontenta le opposizioni. Lega e M5s non ritirano le oltre 800 modifiche presentate. Renzi: “Se la riforma andrà in porto ci saranno 100mila assunzioni. Altrimenti 20-25mila”

ROMA – Ore cruciali per la riforma della scuola in commissione Istruzione al Senato dove, intorno alle 14, si è conclusa  la seduta per l’esame del ddl. Allo scopo di velocizzare l’iter della legge, i relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Api) hanno depositato un testo di sintesi e mediazione, che ha la forma di un maxi emendamento e che accoglie alcune modifiche dei gruppi parlamentari di opposizione. Il compromesso trovato dai due relatori prevede centomila assunzioni entro il prossimo mese di agosto e lo slittamento di una parte della riforma al 2016/2017. Ma, di fronte al rifiuto delle minoranze di ritirare la grande mole di emendamenti presentati (circa 3mila), l’ipotesi di porre la fiducia sul provvedimento si fa sempre più concreta. La questione di fiducia potrebbe essere presentata dal governo già questo giovedì nell’aula di Palazzo Madama.

SCHEDE Il testo originale del maxi emendamento  /  Sintesi esplicativa dei contenuti del testo

Ma il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, presente in commissione assieme al sottosegretario Davide Faraone, è ottimista: “L’emendamento interamente sostitutivo presentato dai relatori è un ottimo lavoro di sintesi che accoglie alcune richieste e che contiene la fattibilità del piano delle assunzioni. Spero che il ddl vada a buon fine”, ha commentato al termine dei lavori. E ha sottolineato che il provvedimento “mette 3 miliardi nelle casse della scuola pubblica”.

Intanto il premier Matteo Renzi da Courmayer ha ribadito lo stesso concetto già espresso ieri: “Se il progetto della buona scuola andrà avanti avremo 100mila assunzioni in più. Se non andrà in porto, ci sarà il regolare turn-over: non 100mila, ma 20-25mila assunzioni”. E ha aggiunto che “non è previsto nessun cambio del calendario delle vacanze nella riforma della scuola. Di questo parleremo solo dopo che sarà approvato il ddl”.

Prima della seduta, iniziata con un’ora di ritardo alle 11.30, si sono svolti una serie di incontri tra i relatori, esponenti della maggioranza, il presidente della commissione Andrea Marcucci e il ministro Giannini. L’ufficio di presidenza, riunitosi alle 15, ha deciso che il termine per presentare i subemendamenti al maxiemendamento dei relatori al ddl scuola è per domani, (mercoledì  24), alle 14. Nel pomeriggio stati convocati anche tutti i presidenti dei gruppi parlamentari di Palazzo Madama per riscrivere il calendario dei lavori del Senato nel caso il ddl vada in aula senza il mandato al relatore e con la richiesta della fiducia da parte del governo. In assenza, infatti, di un accordo in commissione sul testo, e senza il ritiro degli emendamenti da parte delle opposizioni, il ddl scuola diventerà il maxi emendamento stesso, destinato ad arrivare in aula giovedì e su cui potrebbe appunto venir posta la fiducia.

Rispetto al testo della Camera, al Senato rientrerebbe l’assunzione al primo settembre degli idonei del concorso del 2012 inizialmente rimandata al 2016. Il concorso 2016-2019 verrebbe bandito entro il 1° dicembre 2015 (e non più entro il 1° ottobre). E potrà parteciparvi chi ha più di 36 mesi di supplenze.

Il testo dei relatori, tuttavia, scontenta le opposizioni che, pur avendone dato una lettura ancora superficiale, sono concordi nel dire che di fatto “l’impianto rimane lo stesso” (resta ad esempio la chiamata diretta dei docenti da parte del preside, anche se slitta di un anno) e che quindi gli emendamenti di Sel, M5S e Lega resteranno e non saranno ritirati. Da parte sua, invece, la relatrice Francesca Puglisi ha sostenuto, al termine della riunione della commissione Istruzione del Senato, che il maxiemendamento “raccoglie quanto ascoltato durante le audizioni, tiene conto del dibattito svolto in commissione e raccoglie diverse richieste delle opposizioni. Ci sono – ha spiegato – dei miglioramenti ad esempio nei criteri per la quota premiale per i docenti”. E ancora, ha difeso “la buona scelta” della ‘chiamata diretta’ dei presidi e ha sostenuto: “I dirigenti scolastici non sono manager né sceriffi ma persone responsabili degli esiti della scuola”.

Scuola, Pd: “Nel maxiemendamento molte aperture”. Le opposizioni: “Minuzie”

Sull’ipotesi di porre la fiducia, Marcucci ha commentato: “Valuterà il governo, ma certo il ddl sulla scuola è urgente”. Posizione ribadita anche in un tweet:

Mentre Roberto Speranza, leader dell’area bersaniana della minoranza Pd, ha detto che la fiducia sarebbe una sconfitta per il Parlamento.

Intanto  l’Anief fa sapere che sono 70mila i precari pronti a ricorrere in tribunale: “Se il testo dovesse rimanere immutato – afferma il sindacato in una nota – rimarranno fuori tutti gli insegnanti che hanno frequentato i corsi di abilitazione Pas o i Tfa, oltre a coloro che hanno conseguito il titolo all’estero e in Scienze della formazione primaria dopo il 2011”.

fonte: la Repubblica

http://www.repubblica.it/scuola/2015/06/23/news/ddl_scuola_depositato_maxi_emendamento_in_commissione_senato_ipotesi_fiducia_sempre_piu_concreta-117508933/?ref=HREC1-1

vedi articoli correlati nel sito