SEL: dati Istat disastrosi

I dati Istat sono arrivati. E sono disastrosi. Il -0,3% dice inequivocabilmente che il nostro Paese è di nuovo in recessione. Non ne siamo contenti naturalmente. Ma la verità è che purtroppo non si tratta di un fulmine a ciel sereno. Mentre il governo ci sommerge con la retorica della velocità e corre sulle riforme costituzionali la realtà che emerge è quella di un drammatico immobilismo sul fronte della lotta alla crisi. Quando in questi mesi abbiamo detto che la vera emergenza su cui organizzare una politica era la drammatica condizione sociale del paese siamo stati definiti come gufi, rosiconi, frenatori, e chi più ne ha più ne metta. Oggi forse diranno che l’Istat è un covo di gufi. La verità è che servirebbe una strategia. Innanzitutto una rottura con le politiche di austerità che in questi anni non hanno fatto altro che aggravare gli effetti della crisi. Servirebbe una politica industriale della quale non c’è nessuna traccia mentre gli asset strategici del paese sono oggetto dello shopping di imprese straniere. Servirebbe soprattutto un piano straordinario per il lavoro, ecologicamente sostenibile. Insomma servirebbe una politica. Invece nulla di nulla. Solo la retorica della velocità con la quale, però, il paese rischia seriamente di deragliare.

Nicola Fratoianni

PS: i commenti della carta stampata confermano l’opinione espressa dal coordinatore nazionale di SEL. Ecco ad esempio come si esprime oggi Il fatto quotidiano: “«Il verdetto temuto è arrivato: nel secondo trimestre il prodotto interno lordo italiano è calato dello 0,2%. L’Italia, uscita dalla recessione solo a fine 2013, in termini tecnici ci è già ripiombata. Non solo: il dato ha addirittura superato in negativo la parte più bassa della “forchetta” indicata dall’Istituto nazionale di statistica a giugno, che era del -0,1%.»