Nell’anno di Papa Francesco passato dalla Diocesi di Buenos Aires al soglio pontificio (forse non tutti sanno che) un sestese, Nicola Cotugno, ha compiuto il viaggio inverso passando dall’ex Stalingrado d’Italia, per la precisione dall’oratorio della Rondinella che frequentava da ragazzo, all’America Latina prima come vescovo della diocesi uruguayana di Melo e poi come arcivescovo di Montevideo. Carica che regge tutt’ora e che gli ha permesso di farsi conoscere in tutta l’America Latina per l’impegno a favore della memoria dei troppi guerriglieri Tupamaros desaparecidi al tempo della crudele dittatura.