Europa, dal Fiscal Compact al Social Compact. Sel ricorre alla Corte di Giustizia Europea
L’Italia dovrebbe liberarsi del Fiscal compact e sostenere in Europa un Social compact, mettendo al centro il lavoro, l’inclusione e la coesione sociale, i diritti.
“Per costruire “un’altra Europa” sono necessari la radicale modifica del trattato sulla convergenza del bilancio, il cosiddetto Fiscal compact; l’applicazione di una golden rule che escluda dalle regole di spesa gli investimenti degli enti territoriali per il lavoro, la messa in sicurezza delle scuole, il risparmio energetico; la ridefinizione del ruolo della Banca Centrale Europea, trasformandola in soggetto prestatore di ultima istanza”. Lo afferma il deputato Giulio Marcon, capogruppo Sel in Commissione Bilancio, illustrando alla Camera la mozione di Sinistra Ecologia Libertà per la revisione dei vincoli derivanti dal “Fiscal compact”.
“Un Trattato, continua l’esponente di Sel, che si è dimostrato, insieme alle politiche di austerità, non solo fallimentare, ma drammaticamente nefasto per le economie europee e per le condizioni sociali di decine di milioni di cittadini europei. La nostra mozione chiede al governo di rivedere le sue politiche economiche e gli accordi di bilancio, assumendo un ruolo di protagonista in Europa per rifondarla all’insegna di lavoro, democrazia e giustizia sociale. Sel presenterà un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e una proposta di legge per l’abolizione dei vincoli derivanti dal “Fiscal compact”. L’obiettivo, conclude l’on. Giulio Marcon, è battere il populismo e rilanciare il progetto democratico di un’Europa dei cittadini. Un’Europa che risponda ai lavoratori e ai cittadini, e non, come accade ora, ai tecnocrati e ai banchieri”.
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