Ormai da diversi mesi la lista civica Sesto nel cuore sta portando avanti una vera e propria campagna di disinformazione pubblica a proposito della neonata Casa delle Associazioni, aiutata in questo purtroppo da una parte della stampa locale che non ha perso occasione per “dimenticare” quanto fatto dall’assessora alla partecipazione e associazionismo Rita Innocenti e dagli uffici dell’Amministrazione comunale per arrivare all’apertura di questo nuovo e importante spazio di democrazia.
Il colmo si è pero’ raggiunto nei giorni scorsi, subito dopo la grande festa di inaugurazione della Casa delle Associazioni, quando Sesto nel cuore con un proprio spazio a pagamento sullo Specchio ha rivendicato l’apertura della Casa come un proprio risultato politico e sul Gazzettino nell’articolo sulla festa l’assessora Innocenti non è stata neppure nominata, come non fosse presente. Eppure tutti l’hanno vista in piazza Oldrini, avendo organizzato e presenziato insieme alla sindaco Chittò a tutti i momenti della giornata, presentando tutti gli ospiti, volontari, associazioni, sponsor, il presidente dell’Assemblea delle associazioni Savino Bonfanti e la presidente della Terza commissione Gioconda Pietra, fino all’assessore regionale al welfare Giulio Gallera, che si è tra l’altro complimentato con l’Amministrazione per l’ottimo lavoro fatto con la Casa. Malgrado l’evidenza dei fatti, l’assessora Innocenti è sempre stata “omessa” nella comunicazione politica di Sesto nel cuore e nei resoconti giornalistici, come se nulla fosse tutto ciò che in questi due anni ha fatto per la Casa delle Associazioni: dalla costruzione di un progetto partecipato e condiviso con le associazioni e la città, alla scrittura del regolamento in stretto rapporto con l’ Assemblea delle Associazioni e la Terza commissione, alla ricerca di fondi per la ristrutturazione degli spazi con un lavoro di relazioni e sinergie tra sponsor e Amministrazione, alla sperimentazione di modalità innovative nel rapporto pubblico/privato per intervenire in locali pubblici con fondi donati da privati, senza quindi pesare in alcun modo sul bilancio comunale, alla creazione infine di una rete di volontari e volontarie che tanto hanno lavorato per la casa con grande dedizione ed entusiasmo civico.
Tutto questo è come se l’assessora Innocenti e tutti/e coloro che hanno collaborato con lei in questi mesi non l’avessero mai fatto, e soprattutto Sesto nel cuore ne ha comunque tutto il merito politico, essendo “ideatrice e promotrice del progetto” come scritto sul Gazzettino. A parte il fatto che la Casa delle Associazioni e del volontariato nasce circa due anni fa da un percorso politico condiviso, quando nel Consiglio comunale del giugno 2014 la sindaco Monica Chittò accoglie le due mozioni consiliari presentate da opposizione e maggioranza e indica nei locali dell’ex-circoscrizione 1 la futura sede della Casa; da lì il percorso seguito dall’assessora Innocenti è stato quello della massima condivisione e partecipazione con tutte le forze politiche, il Consiglio comunale, le associazioni, le istituzioni di diverse natura, i soggetti economici e l’intera cittadinanza.
Ma soprattutto, il merito di un obiettivo raggiunto in maniera ottimale è di chi ha proposto l’idea (e nulla ha poi fatto per portarla a compimento, se non ciò che gli competeva come ruolo istituzionale, non farsi sponsor come hanno fatto altri esponenti di forze politiche cittadine, né partecipare come volontari ai tanti lavori necessari per la Casa e per la festa di inaugurazione) o di chi si è fatto carico della decisione del Consiglio comunale e ha lavorato con determinazione e responsabilità per conseguire il risultato al meglio? Quello descritto da Sesto nel cuore è decisamente un mondo alla rovescia, una sorta di 1984 alla Orwell in cui “l’ignoranza è forza”, la forza della mistificazione della realtà.
E per capire quanto ciò sia vero, basta fare un semplice ragionamento per analogia: se, dopo che Sesto nel cuore ha – come sempre sostengono i suoi rappresentanti – “ideato e promosso il progetto Casa delle associazioni”, l’assessora Innocenti, incapace e immobilista come viene dipinta al pari della maggioranza di cui fa parte, nulla avesse fatto per portarlo avanti e quindi la Casa non fosse mai stata aperta, questo fallimento sarebbe allora da attribuire a Sesto nel cuore?!?
Non c’è che dire, davvero un cuore ingrato!