cronaca di una giornata di mezza estate all’Ikea

il tempo inclemente e le piogge del mattino hanno riversato su Ikea di Pisa migliaia di persone, una folla composita che per due ore ha incontrato il presidio organizzato da realtà sociali e politiche di lucca e di massa e dalla confederazione cobas di pisa

Giornata di mobilitazione nazionale, sabato 23 agosto, la seconda in due mesi, promossa dal Sicobas, dal Cobas lavoro privato di Pisa, da i Clash city workers e da una miriade di realtà, collettivi che hanno messo al centro del loro operato la solidarietà attiva verso i lavoratori delle

cooperative appaltatrici che operano nella logistica, cooperative che rappresentano lo strumento migliore per sfruttare intensivamente la forza lavoro e allo stesso tempo salvano lì’immagine di Ikea

Abbiamo incontrato famiglie e lavoratori\trici che poco o niente sapevano dei lavoratori licenziati nei cambi di appalto, per molti l’immagine solidale delle cooperative è mutuata dagli anni settanta, difficile scontrarsi con una realtà diversa che vede le coop come baluardo dello sfruttamento

In ogni città italiana dove si trova un magazzino Ikea sono stati organizzati presidi e volantinaggi, una costante opera di informazione che nelle prossime settimane si concretizzerà in iniziative di lotta e di conflitto . Questi presidi sono costruiti da quanti mettono al centro della loro azione il conflitto tra capitale e lavoro sostenendo attivamente le vertenze sui territori . Con il Governo Renzi il lavoro è diventato ancora piu’ precario e a capo del dicastero del lavoro non è casuale che sieda un vecchio dirigente delle cooperative

Nei cambi di appalto sovente vengono espulsi i lavoratori sindacalizzati e piu’ combattivi e la normativa in materia permette ai padroni e alle cooperative di assumere e licenziare senza alcuna regola, nel disprezzo di elementari diritti

Il presidio a Ikea ha ricordato a migliaia di cittadini\e , lavoratori\trici che dietro alle immagini eco compatibili della multinazionale svedese, dietro ai prodotti a basso costo si cela lo sfruttamento del lavoro vivo

Fonte:pane e rose