di Renzo Baricelli. RENZI-GRILLO: Su quello che si sono detti non c’è niente da dire.
Su quello che si è visto ci sarebbe molto da dire.
Per il momento possiamo tentare di dire l’essenziale con un telegramma.
Avevano entrambi una evidente -preoccupazione: non uscire perdenti.
Sapevano di dover avere reazioni rapidissime nel parare i colpi dell’altro-
Dovevano tentare di riuscire a dire il loro copione e possibilmente dirlo per primi.
Ci ha provato Renzi tentando un minuto di spot con il suo linguaggio fatto di affermazioni elementari.
Grillo lo ha placcato. Poi ha recitato il suo copione e da consumato attore ha dosato i suoi toni, che dovevano essere duri ma non troppo sguaiati e non si è lasciato sviare dai tentativi di interruzione.
Grillo è riuscito a continuare in crescendo ma sempre con il pieno controllo fissato dal suo copione. Ha tentato di mettere KO Renzi anche con un attacco personale molto duro ma stando attento a non apparire troppo sleale perchè sa che il vincitore troppo sleale finisce per perdere consensi .
Renzi, è riuscito alla fine a riprendersi e a evitare il KO.
Entrambe le tifoserie naturalmente si sono mobilitate per convincersi e convincere che il vincitore sia stato il proprio campione.
Per gli italiani credo sia più interessante vedere come il Pd di Renzi riuscirà a fare un governo senza farsi imporre il programma dalle destre: Alfano ha interessi vitali a sostenere i suoi punti. Berlusconi è in condizioni migliore e ha (od è riuscito a prendersi) più ampi margini di gioco tattico in funzione dei suoi obbiettivi strategici.
I militanti del Pd sapranno far sentire il loro peso? Anzi Gli italiani del centro sinistra e quelli di sinistra in primo luogo sapranno in queste ore in questi giorni far valere le loro tante ragioni che coincidono con il riscatto dell’Italia, per un passo avanti dell’insieme della politica economica e più giustizia sociale e civile?