La crisi ucraina

La diplomazia mondiale lavora per evitare una guerra in Europa. Si muove lungo un triangolo fra Stati Uniti, Russia ed Unione europea: al centro l’Ucraina a cui ieri la Nato “ha promesso” una forza di intervento rapida di 5mila militari in caso di «aggressione russa» eventualità non esclusa dal ministro degli Esteri americano John Kerry ieri a Kiev per incontrare il presidente Poroshenko

mentre un consigliere del Cremlino avvisa come avvisa il Cremlino, minacciando: i Baltici diventeranno terreno di scontro militare, dice. Un avviso un po’ superato dagli eventi visto che è da almeno tre mesi che si registra nelle acque e nei cieli della regione un traffico di navi e aerei russi e dell’Allenanza che si spiano, si tengono d’occhio e fanno temere per un incidente con aerei di linea.

Kerry e Lavrov, ministri degli Esteri di Stati Uniti e Russia, si incontreranno domani a Monaco di Baviera alla fine della Conferenza internazionale sulla sicurezza che inizia oggi, riferisce una fonte diplomatica all’agenzia Tass. È probabile che la crisi ucraina sarà al centro dei colloqui. Probabile anche un incontro fra il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini e il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov sempre a Monaco l’8 febbraio, riferisce la Tass, secondo cui domani Lavrov incontrerà anche il segretario generale Nato Jens

È probabile» che la Russia attacchi un Paese baltico per mettere alla prova la determinazione della Nato e’ l’opinione dell’ex segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. «Putin vuole restituire alla Russia il suo ruolo di grande potenza. E’ altamente probabile che intervenga nel Baltico per mettere alla prova l’articolo 5 della Nato». L’articolo 5 del Trattato di Washington stabilisce che «un attacco contro uno o piu’ alleati in Europa o nell’America settentrionale sara’ considerato come un attacco diretto contro tutti» gli altri. Rasmussen ha fatto capire che l’intervento militare russo potrebbe avvenire senza dichiararlo espressamente.
Fonte. Il sole 24ore